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Questo sito tratta in maggior parte del Culto Tradizionale Romano.

Spesso si sente definire la Tradizione: “vecchio culto”, oppure “antica religione”,

il nome di questo spazio tende a sottolineare che il Culto degli Dèi, essendo Essi per definizione “Eterni, Impassibili e Immutabili” non può che essere tale.

Il Fuoco è quello interno in ognuno di noi, il Fuoco di Vesta, ma non solo quello fisico, il ponte cioè che permise a Roma di divenire un vero e proprio Santuario a cielo aperto, spento dal tiranno Teodosio nel 391, è soprattutto la nostra anima.

“Il Fuoco Eterno” si prefigge non solo di raccontare e divulgare la Tradizione dei Padri, ma anche la storia dei nostri Popoli e della nostra Nazione.


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sabato 16 gennaio 2021

Carmentalia


Le Carmentalia erano celebrazioni che ricorrevano due giorni prima le Idus Ianuarius e due giorni dopo le stesse. In queste occasioni le matrone si radunavano, guidate dal Flamen Carmentalis, nel sacello di Carmenta presso la  porta Carmentalis alle pendici del Capidoglio ove venivano fatte offerte incruente di latte e incenso alla Camena. Nel tempietto era infatti divieto introdurre carcasse o pelli di animali.


Carmenta è un'antichissima Dea oracolare italica della classe delle Camene.

Dea del vaticinio, della mantica, degli incantamenti, della scrittura ma anche del parto e protettrice delle levatrici poiché la parola è vita. La lingua latina, il suo alfabeto sono un Suo dono e sempre i carmina, i canti sacri, vengono da Carmen-ta. Essa infatti usava vaticinare in versi e si prese a chiamare carmen la cosa detta nella stessa forma.

Secondo la mitostoria romana inoltre fu madre dell'eroe Evandro, avuto da Mercurius, re dell’Arcadia stabilitosi nel Palatino. Virgilio ci tramanda che Carmenta annuncia ad Evandro la futura grandezza di Roma, mentre Servio che a quel tempo le “carmentis” sono sinonimo di “veggenti”.

Carmenta - Giovanni Boccaccio - De mulieribus claris, 1362

La divisione in due parti della celebrazione a Lei dedicata è dovuta ai Suoi tanti epiteti che coincidono con le  funzioni della Dea.

Due giorni prima delle Idi era invocata come Antevorta mentre due giorni dopo Postvorta, rispecchiando la capacità di vedere il futuro e il passato ma anche di decidere la posizione del nascituro.

Nel mezzo le Idi di gennaio, sacre a Iuppiter Stator, Giove Statore, invocato da Romolo durante la battaglia del lago Curzio contro i Sabini, affinché i Romani non fuggessero dinanzi al pericolo anche se in svantaggio, ma anche reggitore del Cosmo attraverso la Sua Legge paterna. Ciò rientra nell'ottica oltre che del nostro microcosmo annuale, gli inizi dell'anno, nel macrocosmo della creazione, nel quale Ianuarius rappresenta il principio del sensibile, che ormai va manifestandosi.


Gianluca Vannucci

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