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Questo sito tratta in maggior parte del Culto Tradizionale Romano.

Spesso si sente definire la Tradizione: “vecchio culto”, oppure “antica religione”,

il nome di questo spazio tende a sottolineare che il Culto degli Dèi, essendo Essi per definizione “Eterni, Impassibili e Immutabili” non può che essere tale.

Il Fuoco è quello interno in ognuno di noi, il Fuoco di Vesta, ma non solo quello fisico, il ponte cioè che permise a Roma di divenire un vero e proprio Santuario a cielo aperto, spento dal tiranno Teodosio nel 391, è soprattutto la nostra anima.

“Il Fuoco Eterno” si prefigge non solo di raccontare e divulgare la Tradizione dei Padri, ma anche la storia dei nostri Popoli e della nostra Nazione.


lunedì 8 maggio 2023

Vettio Agorio Pretestato

Vettio Agorio Pretestato, di antica e nobile famiglia fu praefectus urbi nel 367-368 e.v., Pontefice di Vesta, del Sole, augure, curiale di Ercole fu anche iniziato ai Misteri Eleusini, di Mithra e nel 384 prefetto di Italia.

Fu giusto amministratore in un contesto, la fine del IV secolo dell'era comune, difficile in quanto la chiesa prendeva sempre più potere nell'Urbe.

Si distinse nell'amministrazione della giustizia, fece rimuovere strutture costruite da privati sui Templi e anche restaurare il Portico deGli Dèi Consenti nel Foro, protettori celesti della classe senatoriale.

Pretestato fu uno strenuo difensore della religione romana durante la tarda antichità. Come proconsole di Acaia si appellò contro l'editto di Valentiniano I che proibiva i sacrifici notturni durante i Misteri, spiegando all'Imperatore che tale decreto avrebbe reso impossibile la vita ai pagani: Valentiniano allora, che sebbene fosse cristiano era anche molto comprensivo, ritirò il provvedimento. In qualità di Prefetto del pretorio diede inizio ad indagini su casi di demolizione di templi in Italia per mano di cristiani.

La sua figura entrò ben presto nel novero degli Eroi della tarda antichità, tanto che Macrobio lo rese il protagonista della sua monumentale opera "I Saturnali".


Insieme al senatore Simmaco, autorizzati dal Senato, chiedono all'erede imperiale di Graziano, Valentiniano II, poco più che un 13enne sotto tutela di Ambrogio di reinstallare l'altare della Vittoria.

Il vescovo Ambrogio minaccia di scomunica il giovane imperatore e la richiesta viene respinta.

Nonostante avesse ottenuto dall'imperatore fanciullo Valentiniano II un editto che perseguiva i cristiani che demolivano i templi pagani morì pochi mesi dopo, nel 384 di dolore e tristezza.


Fu così stimato che la vestale Clelia Concordia volle dedicargli una statua saputa della sua morte, fatto unico nella storia, infatti le vestali non avevano mai eretto statue ad un uomo, benché Pontifex Maximus.

Malgrado questa opposizione Concordia eresse la statua a Pretestato. Anconia Fabia Paulina, sposa devota di Vettio Agorio Pretestato dal 344 fino alla morte, iniziata ai Misteri Eleusini, di Dioniso, al culto di Ecate come ierofante, al culto di Cerere e di Iside contraccambiò erigendo una statua a Clelia Concordia.



Di contrasto il polemista cristiano San Girolamo, con sdegno e invidia notando quanto fosse amato e che tutti lo piangevano, scrisse che Pretestato si trovava all'inferno. Mentre Teodosio chiese che tutte le sue lettere e scritti gli fossero consegnati.


Vettio Agorio Pretestato è un esempio per tutti noi che oggi viviamo in tempi bui simili.



Base della statua dedicata a Vettio Agorio Pretestato



Gianluca Vannucci

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