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Questo sito tratta in maggior parte del Culto Tradizionale Romano.

Spesso si sente definire la Tradizione: “vecchio culto”, oppure “antica religione”,

il nome di questo spazio tende a sottolineare che il Culto degli Dèi, essendo Essi per definizione “Eterni, Impassibili e Immutabili” non può che essere tale.

Il Fuoco è quello interno in ognuno di noi, il Fuoco di Vesta, ma non solo quello fisico, il ponte cioè che permise a Roma di divenire un vero e proprio Santuario a cielo aperto, spento dal tiranno Teodosio nel 391, è soprattutto la nostra anima.

“Il Fuoco Eterno” si prefigge non solo di raccontare e divulgare la Tradizione dei Padri, ma anche la storia dei nostri Popoli e della nostra Nazione.


sabato 11 giugno 2022

11 Giugno: Matralia

Mater Matuta 450 a.e.v.


Le Matralia erano antichissime feste dedicate a Mater Matuta.

Mater Matuta, ovvero Madre del Mattino, L'Aurora. Che infatti è raffigurata avente sempre in grembo un bambino.

La festa era pertanto riservata alle Matrone, sposate una sola volta, esse portavano con riguardo, raccomandandoli alLa Dea, i figli delle proprie sorelle.

Dopodichè una schiava, cui normalmente era vietato avvicinarsi al Tempio di Mater Matuta, fatta entrare per l'occasione nel recinto veniva allontanata dalle matrone con colpi di verga.

Il significato rituale ed esoterico del rito era già andato perduto ai tempi del maestro Ovidio ma George Dumezil riuscì, grazie alla vicinanza tra il Mos Maiorum e il Sanathana Dharma indiano a ricavarlo dalla tradizione vedica.

È detto infatti nei Veda che La molto onorata Ushas, Dea dell'Aurora ogni giorno "caccia l'informità nera", "respinge l'ostilità della tenebra". Ovviamente le tenebre rappresentano le forze caotiche, adharmiche.

Nel rito romano quindi, le matrone svolgono questo atto di magia simpatica, cacciando la schiava, simbolo delle tenebre.

Nel mondo rischiarato da Aurora, Essa porta Il Sole, Figlio nei RgVeda di Ratri, La Notte.

Notte da non confondere con le tenebre caotiche, in quanto anch'Essa perfettamente dharmica quanto L'Aurora. Il Sole è quindi detto "Il Loro Vitello comune". Talora è detto lo stesso del Fuoco,  da notare che siamo nel ciclo di feste (dal 9 al 15 giugno) dedicato a Vesta.

E con questo è spiegato anche l'atto simpatetico delle matrone di portare al Tempio il figlio della sorella.


La Dea Ushas

L'11 giugno inoltre è il periodo in cui i giorni stanno arrivando al loro culmine, ovvero il Solstizio d'estate. Periodo esattamente speculare a quello degli "angusti dies" invernali, in cui La Diva Angerona entra nel travaglio che darà alla Luce il Sole Bambino.

Essa quindi è come se passasse in consegna Il divino astro alLa Sorella appunto, a metà del ciclo annuale.

Veniva poi offerta a Mater Matuta, dalle matrone, una focaccia abbrustolita.


Gianluca Vannucci

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