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Questo sito tratta in maggior parte del Culto Tradizionale Romano.

Spesso si sente definire la Tradizione: “vecchio culto”, oppure “antica religione”,

il nome di questo spazio tende a sottolineare che il Culto degli Dèi, essendo Essi per definizione “Eterni, Impassibili e Immutabili” non può che essere tale.

Il Fuoco è quello interno in ognuno di noi, il Fuoco di Vesta, ma non solo quello fisico, il ponte cioè che permise a Roma di divenire un vero e proprio Santuario a cielo aperto, spento dal tiranno Teodosio nel 391, è soprattutto la nostra anima.

“Il Fuoco Eterno” si prefigge non solo di raccontare e divulgare la Tradizione dei Padri, ma anche la storia dei nostri Popoli e della nostra Nazione.


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mercoledì 15 aprile 2020

Lo Swastika e il Labirinto

Lo Swastika è un antichissimo simbolo che compare in tutte le antiche civiltà del mondo. 
Dalla Grecia, all'Italia e il resto d'Europa all'India e l'Asia fino alle Americhe.
Creta non faceva eccezione, appare spesso infatti in artefatti come anfore o affreschi palaziali chiaramente legati alla simbologia della Labrys, del Toro e dei Serpenti, parte del culto misterico minoico.
Lo Swastika infatti rappresenta anche il Labirinto, anch'esso raffigurato in varie culture e rappresentato spesso a forma circolare e talvolta quadrata con un centro e un'uscita vicino all'entrata, non era quindi progettato per far perdere l'iniziato ma per farlo uscire dopo essere stato al centro e tornato sui propri passi.




Per capire quindi il Labirinto, e il perchè della sua estrema importanza per gli Avi dobbiamo anche capire il significato dello Swastika, con cui spesso è intercambiabile soprattutto a Creta.

Moneta cretese con labirinto

Lo Swastika è un simbolo che consiste in due linee intersecate al centro e può essere quadrato o tondo e spiraliforme (basti pensare agli affreschi in Val Camonica).
Le "braccia" quindi denotano un movimento, una rotazione.
L'interpretazione può essere data con la diade Shiva/Shakti.

Essi sono due aspetti del Divino: la pura, infinita e assoluta Coscienza Cosmica (Shiva) nel Suo stato non manifesto, e il movimento dell'Energia Cosmica (Shakti) che agisce sulla Coscienza pura.


La Shakti genera, manifesta onde di forma ed Essere dal non manifesto, che appare nella forma varia della creazione.
Shiva rappresenta il Divino assoluto, il trascendente, la pura beatitudine, la Verità e la Consapevolezza.
Shakti è la Potenza divina, la forza dietro l'infinito flusso della Creazione.
La Potenza insomma dell'illusione che crea diversità dall'unicità.
Essa è anche Maya (l'illusione) che seduce, ammalia e "intrappola" le anime e gli esseri viventi nel dramma, dolore e piacere dell'esistenza materiale.
Quindi, l'aspetto manifesto di Shiva/coscienza è un braccio dello Swastika, mentre Shakti/energia l'altro braccio, e nella Loro eterna Danza, ciclico movimento di creazione e dissoluzione, formano l'interezza della creazione.




Nell'induismo appunto Shiva e Parvati, la Signora e Sposa, hanno diversi simboli correlati, tra i quali il Tridente, il Serpente arrotolato (la Shakti-Kundalini, l'energia da domare dentro ognuno di noi), lo Swastika, la Luna crescente e il Toro Sacro, Nandi, Loro veicolo e Guardiano.

Il Centro assoluto del Labirinto/Swastika, di tutto l'Essere è il punto centrale, immobile, la Stella al centro del labirinto cretese.
Il viaggio dell'anima è rappresentato infatti nel Labirinto della vita al fine di trovare la "luce", lasciandosi dietro tutte le illusioni della vita terrena, le apparenze esterne create da Maya
e arrivare allo stato di pura beatitudine, assoluta Veritas e Consapevolezza.

Veniamo quindi alla figura del cosiddetto Minotauro che tutti conoscono, grazie al mito attico di Teseo.

Moneta cretese con minotauro e labirinto stellato

Il mito è leggermente inficiato dalla rivalità tra ateniesi e cretesi e quindi si fanno riferimento a mostruosità ma sono solo schemi, appunto illusioni, da cogliere per arrivare alla verità, come in tutti i miti (che sono veri in questo senso del termine).
Il Minotauro, vero nome di Esso Asterion "lo stellato", ricorda molto l'antico proclama orfico "figlio del cielo stellato e della terra".
Le 7 Pleiadi, in taluni periodi dell'anno assumono la forma di un lingam, simbolicamente legato a Shiva (ma anche diverse strutture e templi come Stonehenge, templi come il Pantheon e addirittura piazza San Pietro) generando intensa forza cosmica.
Egli infatti, non è altro che ipostasi del Toro Divino, (già il Toro di Creta è di Poseidone, figura sivaitica, anche nel mito), il Tarvos neolitico e celtico (di cui parlerò in un prossimo articolo), il Toro celeste sumero, la cavalcatura di Europa e anche il Toro servitore di Tarhunt anatolico.
È l'Energia caotica, taurina che solo grazie a Lui può essere domata, equivalente al serpente cornuto di Kernunnos e quindi identificabile con Zagreo multiforme, il primo Dioniso figlio di Plutone (secondo Eschilo) e Proserpina, la scintilla divina negli Inferi e in ognuno di noi, intelletto cosmico e guida al centro del mandala dell'universo, il Labirinto.

Statuetta votiva in bronzo
In Creta era molto venerato e anche in Etruria (e in Roma) doveva avere un posto di rilievo.
Presso gli etruschi troviamo scene affettuose di una Pasifae che si prende cura del piccolo Asterion, oltre ad altri riferimenti collegati a Fufluuns, Areatha e Semla (nomi etruschi di Dioniso, Arianna e Semele) mentre in Roma era simbolo della legione in quanto i miles romani avevano controllato la Forza, attraverso la Disciplina.
Quella che i druidi gallici chiamerebbero Nerk(una delle 3 virtù, i 3 raggi del Triskelion), ma che i guerrieri galli subivano soltanto in quanto "furor gallico" e non controllavano a pieno spesso e volentieri.



In quanto stella al cento assoluto del Labirinto/Swastika Egli è il Toro Nandi presso gli induisti.

La cavalcatura di Shiva e Parvati ma anche Loro Guardiano e attendente.
Nella sua forma Nandikeshwara è raffigurato come minotauro e possiede diversi attributi tra i quali il tridente e la labrys.


Egli è il Guardiano del Dharma, portatore di Verità, Forza controllata, virilità e Fede nel Divino.
Nandi è infatti intermediario tra Shiva e gli uomini e prima di adorare il Dio va necessariamente cercato il permesso, la benedizione di Nandi, posto tuttora all'entrata di ogni tempio sivaita.
Nella Tradizione indù Egli è anche il guru dei 18 discepoli e maestri delle dottrine (i siddhars), poi sparsisi agli angoli del mondo per diffondere le filosofie ed ha insegnato agli uomini come danzare, chiaro riferimento alla Danza di Shiva, e anche alla danza delle grù che Teseo nel mito esegue dopo essere uscito dal labirinto e aver raggiunto Dioniso grazie alla Sua Shakti (Arianna).



Asterion/Nandi è quindi collegato ai fondatori, ai re arcaici, agli Eroi che spesso devono affrontare un toro per superare le prove e ascendere finalmente alla realizzazione.
In conclusione possiamo asserire che Egli è il centro assoluto, statico e immobile del labirinto/swastika. Il passaggio obbligatorio che ogni iniziato deve affrontare per raggiungere la beatitudine divina.





Gianluca Vannucci

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