Chi siamo:

Questo sito tratta in maggior parte del Culto Tradizionale Romano.

Spesso si sente definire la Tradizione: “vecchio culto”, oppure “antica religione”,

il nome di questo spazio tende a sottolineare che il Culto degli Dèi, essendo Essi per definizione “Eterni, Impassibili e Immutabili” non può che essere tale.

Il Fuoco è quello interno in ognuno di noi, il Fuoco di Vesta, ma non solo quello fisico, il ponte cioè che permise a Roma di divenire un vero e proprio Santuario a cielo aperto, spento dal tiranno Teodosio nel 391, è soprattutto la nostra anima.

“Il Fuoco Eterno” si prefigge non solo di raccontare e divulgare la Tradizione dei Padri, ma anche la storia dei nostri Popoli e della nostra Nazione.


Visualizzazione post con etichetta robigalia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta robigalia. Mostra tutti i post

domenica 19 aprile 2020

25 Aprile: Robigalia

Nel periodo in cui le spighe si formano e lentamente si aprono, Proserpina è ormai tornata dal soggiorno infero come Libera e poi come Flora, si tenevano a Roma le Robigalia, ricorrenze agresti propiziatorie contro la "ruggine del grano".






Il Flamen Quirinalis in questa giornata si recava, guidando una processione di persone vestite di bianco, presso il bosco sacro al Dio Robigus (quinto miglio della vecchia Clodia).
Qui venivano sacrificati al Nume un cane/cagna e una capra/montone.

Si chiedeva quindi a Robigo di scongiurare il pericolo della cosiddetta Ruggine del grano, un fungo rossastro che rende allucinogeno e velenoso il grano e si rendeva onore alla Divinità con incenso e libagioni.

Al termine delle celebrazioni usualmente si svolgevano gare di corsa in onore di Marte e Robigo.



Dai Robigalia hanno origine le processioni cattoliche dette Rogazioni (il 25 aprile), per il buon raccolto. Dapprima infatti i cristiani cercarono di abolirle e per questo vennero cacciati dalla popolazione (martirio dei missionari nella Val di Non, 397 e.v.).
Resisi però conto che senza le giuste ritualità il raccolto veniva attaccato dai parassiti o comunque era inferiore, e vedendo che non riuscivano totalmente ad abolire una Tradizione così diffusa decisero, come con altre ricorenze, di appropriarsene, rendendola una processione cristiana, dopo vari tentativi, definitivamente durante il papato di Gregorio Magno (590).

Gianluca Vannucci


Post in evidenza

La Roma Celeste

Roma non è morta, Essa non è una città. Un empio tiranno che ha spento il Fuoco non significa nulla. Roma è una I-Dea, Roma-Amor . La Roma ...

Post più popolari