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Questo sito tratta in maggior parte del Culto Tradizionale Romano.

Spesso si sente definire la Tradizione: “vecchio culto”, oppure “antica religione”,

il nome di questo spazio tende a sottolineare che il Culto degli Dèi, essendo Essi per definizione “Eterni, Impassibili e Immutabili” non può che essere tale.

Il Fuoco è quello interno in ognuno di noi, il Fuoco di Vesta, ma non solo quello fisico, il ponte cioè che permise a Roma di divenire un vero e proprio Santuario a cielo aperto, spento dal tiranno Teodosio nel 391, è soprattutto la nostra anima.

“Il Fuoco Eterno” si prefigge non solo di raccontare e divulgare la Tradizione dei Padri, ma anche la storia dei nostri Popoli e della nostra Nazione.


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lunedì 20 luglio 2020

L'Assemblea di Lugos



Alle Kalendae del mese di Augustus, identificabile con Aedrinios (secondo il Calendario di Coligny) nella Gallia Cisalpina e in tutte le aree gallo-romane si svolgeva forse la più grande celebrazione gallica dell'anno, festa del raccolto annuale nel mese di picco dell'anno e raduno di tutte le tribù galliche: la grande Assemblea di Lugos.

In questo solenne giorno di festa tutte le tribù galliche erano solite radunarsi per dividere il raccolto in parti stabilite dal Rix, che veniva celebrato in questo momento come all'apice della Sua forza e avatar divino di Lugos, il sommo Dio gallico.

Una volta ristabiliti i patti, fatte le parti del raccolto e giurato fedeltà al Rix, si celebravano le nozze del Dio con la Sua Divina Sposa, Rosmerta. 
Si offriva l'ultimo covone di grano raccolto e si festeggiava mangiando pani, focacce e bevendo birra, prodotti ricavati da questo divino dono.
Si svolgevano gare di eloquenza, di poesia, ludi cavallereschi e in epoca successiva grandi folle si spostavano per parteciparvi nel grande anfiteatro delle Gallie.

Con l'avanzare dell'espansione romana la ricorrenza non perse di valore, anzi acquisì ulteriore importanza.
Il Divo Augusto infatti, identificato come Avatar di Lugos e molto amato dalla popolazione gallica sia cisalpina che transalpina, nella Sua grandiosa opera di riformazione religiosa stabilì in accordo coi rappresentanti sacerdotali gallici l'accorpamento nei collegi sacerdotali romani dei druidi attraverso la figura del Sacerdote di Roma e Augusto presso la confluenza dell'Arar e il Rodano e la costruzione, nel 12 a.e.v. di un Santuario federale delle Gallie.

Annualmente infatti si teneva l'Assemblea di Lugos alla quale partecipavano i rappresentanti di tutte le nazioni delle Gallie in un luogo già sacro ai Galli, come testimoniato dal ritrovamento di un tempio a Lugos risalente al IV secolo a.e.v., ove poi venne fondata la colonia romana di Lugdunum, l'odierna città di Lione, sulla base di un insediamento gallico. Come ci tramanda infatti Plutarco, Lugdunum, capitale delle Gallie sarebbe stata fondata e inaugurata dal druido Momoros e il rix Atepomaros: 

"L'Arar è un corso d'acqua della Gallia celtica, così chiamato fino alla sua riunione con il Rodano (…) Nei pressi di questo fiume si alza un monte chiamato Lougdounon; ha cambiato nome per il seguente motivo: Mômoros e Atepomaros, cacciati dal potere da Seseroneus, si stabilirono su questa collina, obbedendo ad un oracolo, per fondarvi una città. Quando scavavano le fondamenta, d'un colpo apparvero dei corvi, volando d'ogni lato, che riempirono gli alberi. Allora, Mômoros, esperto nei presagi, chiamò questa città Lougdounon. In effetti, nel loro dialetto, il corvo si chiama lougos e una collina dounon come scrive Clitofone nel libro 13 delle fondazioni urbane."

(Plutarco, De fluviis, VI)

L'Assemblea, formata da 64 delegati, scelti dal Senato tra i membri aristocratici di ogni città gallica mantenne la sua funzione politico-religiosa anche in epoca imperiale sostituendo, tramite il Sacerdote di Roma e Augusto, l'Imperatore al Rix identificandolo come Avatar di Lugos e offrendo e rinnovando annualmente la fedeltà delle Gallie a Roma.

IL DIO LUGOS




Lugos è il sommo Dio gallico, una figura Divina molto complessa e ricca di sfaccettature.
Sebbene infatti il Divo Iulio lo avesse identificato con Mercurius, la Sua sfera di azione è molto più ampia, similmente a Dèi del calibro di Wodan per i Germani o Visnu per gli Indù.

Egli infatti è sì il patrono dei viaggiatori e dei commerci nonchè dell'eloquenza, come Mercurius, ma è anche guerriero difensore del raccolto, similmente a Mars e Dio solare, patrono della poesia e delle arti come Apollo.
Spesso infatti lo troviamo raffigurato triplice.


Bassorilievo del Dio Triplice, Museo di Reims


Egli è il Logos, il Soffio vitale cosmico, che si manifesta e procede per Avatar ciclici, e il suo animale il Corvo.

Sua ipostasi è il Dio Lugh della successiva mitologia irlandese medievale.
Lugh nei racconti è rappresentato come nipote di Balor, un fomore, un Entità simile ad un Titano con un occhio solo e mortale che Egli stesso sconfiggerà bandendo l'aridità (sia agricola che spirituale).

Esso è quindi duplice: titanico e divino, ricomprende tutto il Kosmos (inteso come Dharma);
Solare e apollineo e al contempo mercuriale e notturno.

La Sua importanza presso i Galli è nota, moltissime città furono a Lui dedicate, non solo Lugdunum (fortezza di Lug), odierna Lione ma anche Lugo di Romagna, Lugano, Lugo in Spagna e altre ancora.


Sua Divina Sposa è Rosmerta, la Grande Dispensatrice, Colei che tutto elargisce, una Dea dell'abbondanza e dei successi del destino.


Rilievo di Rosmerta a fianco Mercurius, Autun


Il fatto che l'Assemblea di Lugos, solenne celebrazione del Dio oltre che raduno politico, abbia luogo in agosto, mese anche per i Romani sacro a Iuppiter, ad Augusto e all'Impero fa capire molto dell'importanza data a questo Dio.
Questa somma festa del pane, del governo, del popolo sugella la nostra Tradizione Gallo-Italica. Qualora infatti Roma non fosse intervenuta avremmo probabilmente assistito ad un imbarbarimento e successivamente a una scomparsa della Tradizione Gallica, unicamente orale. I Galli infatti divennero di lì a poco i più strenui difensori dell'Impero e della Tradizione, gli "usurpatori" che tentarono di porre fine alle tirannidi costaniane e teodosiane vennero dalle Gallie, e i loro soldati ed epigoni si spinsero fin oltre le sorti dell'Impero occidentale.

La Necessità ha voluto che Essa fosse inglobata, giungendo a nuova linfa nella Tradizione Romana e oggi è parte integrante della nostra identità.


Gianluca Vannucci









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