Il 22 novembre le chiesa cattolica e ortodossa festeggiano come santa e patrona della musica sacra Cecilia.
È una delle sante più importanti e ricordate il cui culto è ancora vivo.
L'agiografia, in modo come sempre macabro e ben poco credibile, racconta di questa ragazza nobile romana che sposò l'altrettando nobile Valeriano ed entrambi si convertirono al cristianesimo desiderando ella che Dio la mantenesse pura.
Dopo le solite presunte torture subite perchè cristiana si narrà che venne decapitata ma sopravvisse e infine venne sepolta nelle catacombe da papa Urbano I.
Nella sua agiografia non appare un collegamento evidente alla musica e infatti questa associazione pare arrivare solo nel tardo Medio Evo. Un'altra stranezza è il giorno di festeggiamento, 22 novembre invece che il giorno della sua morte (come tutti gli altri santi cristiani) avvenuta il 16 settembre.
Questo perchè Cecilia nasconde diverse figure archetipiche e segreti che andremo a disvelare.
Cominciando dal nome, Caecilia significa "la cieca" e possiamo qui notare una certa sintonia con altre sante di questo periodo quali Lucia, che sono cieche magari ma che per questo vedono il divino dentro di loro.
I ciechi poi sono veggenti, oracoli, come nel caso più famoso di Tiresia.
Sempre riferendoci al nome c'è un'altra importante Cecilia che fu molto venerata a Roma, la regina Caia Cecilia, Thanaquilla, sacerdotessa etrusca che iniziò Tarquinio Prisco e divenne sua sposa.
I Romani - incluso Varrone - dentificavano Caia Cecilia come una sorta di archetipico dell’ingegno femminile, prototipo delle arti domestiche, del saper fare e del “tessere”. È evidente che la “nuova” Cecilia cristiana eredita la struttura simbolica della antica Cecilia etrusca, ma spostando la tessitura dall’ambito del filo a quello della musica, cioè tessere vibrazioni invece che stoffe.
La fonte dedicata a Cecilia nei pressi di Roma (esistono varie tradizioni locali) conferma la natura sacerdotale e profetica della figura. Non bisogna poi dimenticare che tutte Le Muse, compresa Erato la patrona della musica sacra (come Cecilia lo è in ambito cristiano) nascono da Mnemosyne, celebre per la Sua fonte.
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| Erato, Musa del canto corale e poesia amorosa |
Passiamo poi al giorno, 22 novembre, a mio avviso tutt'altro che casuale. Infatti non deriva dalla sua morte ma dal passaggio del Sole dallo Scorpione, un segno acquatico, lunare al Sagittario, più focoso, apollineo (scocca la freccia). In ambito pitagorico il 22 è detto il numero maestro dei mastri, preposto alla trasmissione dell'arte sacra.
Ecco che quindi durante il Medio Evo è stata compiuta una sapiente e sofisticata operazione, un daemon apollineo che vede l'armonia cosmica dentro di sè e la tesse o forse la stessa eroina Thanaquilla, è stato fatto passare all'interno della figura di Santa Cecilia.
Gianluca Vannucci
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