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Questo sito tratta in maggior parte del Culto Tradizionale Romano.

Spesso si sente definire la Tradizione: “vecchio culto”, oppure “antica religione”,

il nome di questo spazio tende a sottolineare che il Culto degli Dèi, essendo Essi per definizione “Eterni, Impassibili e Immutabili” non può che essere tale.

Il Fuoco è quello interno in ognuno di noi, il Fuoco di Vesta, ma non solo quello fisico, il ponte cioè che permise a Roma di divenire un vero e proprio Santuario a cielo aperto, spento dal tiranno Teodosio nel 391, è soprattutto la nostra anima.

“Il Fuoco Eterno” si prefigge non solo di raccontare e divulgare la Tradizione dei Padri, ma anche la storia dei nostri Popoli e della nostra Nazione.


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giovedì 21 luglio 2022

Neptunalia


 Il 23° giorno di Quintile i Gentili romano-italici celebravano le Neptunalia.

Queste feste, erano parte di un ciclo di fine mese legato all'acqua e alla vegetazione, nel periodo appunto di massima canicola.

Il 19 e 21 Luglio infatti si celebravano le Lucaria, festività in cui i Romani si ritiravano nei boschi a celebrare Le Divinità tutelari degli stessi e a ricordare, in tempi più arcaici quando i loro Patres vivevano semplicemente nei boschi con la saggia guida di Romolo, in tempi successivi quando il popolo romano si salvò, dopo la disastrosa disfatta del fiume Allia il 18 Luglio, rifugiandosi nei boschi e pregando Le Divinità.

Legate a questo ciclo venivano appunto le Neptunalia, seguite dalle Furrinalia il 25 del mese, che chiudevano le festività in onore di Furrina, La misteriosa Dea dei pozzi.

Le Neptunalia erano sostanzialmente feste in onore di Neptunus, che prima di essere identificato con l'ellenico Poseidon era, presso gli Italici, Divinità delle acque dolci, ovvero dei fiumi, dei laghi, dei canali, fondamentali per l'irrigazione dei campi. Non a caso Nume tutelare di diverse città, soprattutto in Emilia e Romagna e nel centro-nord della Penisola.

Si chiedeva, al Dio dall'azzurra chioma, la pioggia e abbondanza, onde evitare siccità, endemica in questo periodo e molto pericolosa.

Secondo Festo poi, si costruivano delle capanne con rami sulle rive del fiume, dette Umbrae, all'interno delle quali probabilmente avveniva la preparatio rituale ed eventuale banchetto successivo.


Nel calendario romano Iulius è un mese decisivo, primo del secondo ciclo, quello numerale, esso infatti era chiamato Quintile. Non stupisce quindi la collocazione di una festa sacra a Nettuno, oltre che contro la siccità e per favorire l'irrigazione, patrono di tutto ciò che fluisce, come l'anno che entra nella sua fase discendente, anche se ancora rigogliosa.

Soprattutto in questo periodo di grande sofferenza, preghiamo e offriamo con cuore puro a Nettuno, chiedendo pioggia e sollievo per le nostre terre, i nostri animali e noi stessi.


Gianluca Vannucci

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