Chi siamo:

Questo sito tratta in maggior parte del Culto Tradizionale Romano.

Spesso si sente definire la Tradizione: “vecchio culto”, oppure “antica religione”,

il nome di questo spazio tende a sottolineare che il Culto degli Dèi, essendo Essi per definizione “Eterni, Impassibili e Immutabili” non può che essere tale.

Il Fuoco è quello interno in ognuno di noi, il Fuoco di Vesta, ma non solo quello fisico, il ponte cioè che permise a Roma di divenire un vero e proprio Santuario a cielo aperto, spento dal tiranno Teodosio nel 391, è soprattutto la nostra anima.

“Il Fuoco Eterno” si prefigge non solo di raccontare e divulgare la Tradizione dei Padri, ma anche la storia dei nostri Popoli e della nostra Nazione.


martedì 14 febbraio 2023

Regifugium



Il 24esimo giorno di Februarius, successivo a Terminalia che chiudeva l'anno liturgico romano, si celebrava un curioso rituale: il Regifugium, letteralmente fuga del re.

La cerimonia aveva luogo nei comitia calata, la più antica assemblea romana, venivano infatti nel corso di questa nominati dal Pontefice Massimo i Rex Sacrorum (che in epoca repubblicana sostituivano il ruolo del Re nei sacrifici rituali), le Vestali e i Flamini nonché ogni mese alle Calende per annunciare le date delle feste.

Consisteva in un rito di lustrazione al termine del quale, improvvisamente, il Rex Sacrorum fuggiva dall'assemblea.


Ovidio collega questa curiosa modalità al ricordo della cacciata di Tarquinio il Superbo, ultimo re dell'Urbe. Appare però evidente come sia un atto di magia simpatica.

Il Re (in epoca repubblicana sostituito dal Rex Sacrorum) terminava l'anno con un ultimo atto e poi doveva fuggire non facendosi più vedere fino alle Calende di Martius quando l'anno sacro romano ricominciava.

Ci troviamo quindi in un momento di sospensione, la fase di Luna Calante di febbraio, un limbo nel quale è finito l'anno vecchio coi Terminalia ma deve iniziare ancora quello nuovo col ritorno di Marte. Non si è tutelati quindi né da Quirinus come avveniva da novembre, né da Mars come sarà da marzo in poi.

Il ritorno del Rex alle Calende marzoline celebrava così il ristabilirsi dell'Ordine, dopo il caos distruttivo della fine dell'anno e l'indecisione degli ultimi giorni che erano detti "fatali" in quanto sacri alle Tria Fatae

Successivamente fino ad adesso nella tradizione popolare gli ultimi 3 giorni di febbraio e i primi 3 di marzo vengono detti "Giorni della Vecchia Filatrice" e si collocava in questi un'ora infausta che nessuno sapeva precisamente individuare. Per questo motivo nei suddetti giorni si evitavano azioni importanti. In Romagna venivano detti "dè d'la Canucera", i giorni delLa Conocchiata, in riferimento a Necessità e le Fatae/Parche filatrici.

Così scriveva nel 1818 il forlivese Michele Placucci, autore di una raccolta sulle tradizioni popolari della Romagna: "Nelli primi tre giorni di marzo, ed ultimi tre di Febbrajo [i contadini] si guardano dal potare le viti, perché dicono essi avere osservato, ed udito sempre dai loro avi, che le viti potate in quei giorni producono pochissima uva. E questo perché opinano esservi in quelli un'ora cattiva per potare le viti, tagliare legna, e concimare gli alberi fruttiferi; e per non sapere quale sia, se ne astengono totalmente". 

Era di cattivo auspicio perfino nascere in quei giorni, e quando uno era particolarmente perseguitato dalle disgrazie, si sentiva qualcuno chiedere: “L’è naseu int i dè dla canucera?” (È  nato nei giorni delLa Conocchiata?)


Le Moire Cloto e Lachesi intente a tessere il filo del Fato con Atropo sullo sfondo. John Strudwick, 1885


Il Regifugium ricorda specularmente inoltre i Poplifugia, che cadevano il 5 luglio, durante i quali la popolazione si recava essa stavolta fuori dalla città in Campo Marzio per compiere un sacrificio salvo poi urlare i nomi romani più comuni. Un altro atto di magia simpatica in un mese che come febbraio contiene feste di fertilità e lustrazione (in luglio ci sono le None Caprotine) e soprattutto legato a Romolo, in febbraio abbiamo infatti le Quirinalia e qualche giorno dopo il Regifugium, in cui il re fugge, superfluo ricordare che Romolo (Quirino) sia Il Re per eccellenza. Mentre in luglio abbiamo i Poplifugia proprio in concomitanza di un altro anniversario romuleo, ovvero l'ascesa del Figlio in cielo il 7 luglio (e il panico fra la gente che suscitò la scomparsa del Re).


Gianluca Vannucci


Nessun commento:

Post in evidenza

La Roma Celeste

Roma non è morta, Essa non è una città. Un empio tiranno che ha spento il Fuoco non significa nulla. Roma è una I-Dea, Roma-Amor . La Roma ...

Post più popolari