venerdì 21 aprile 2023

San Giorgio, il Cavaliere Trace: origini di un culto antico


Il 23 Aprile si festeggia San Giorgio, una ricorrenza molto sentita dato che è patrono nazionale d'Inghilterra, di diverse città italiane e in passato della Repubblica di Genova nonché di tutti soldati e cavalieri.

Ma da dove nasce questo importante culto cristiano?

La Leggenda Aurea, commissionata dalla Chiesa nel tardo Medio Evo a Jacopo da Varazze, ci racconta che San Giorgio fu un valente cavaliere che, passando dalla Libia salvò una principessa da un drago infestante.

Una leggenda certo, però lascia trasparire un antichissimo culto, che spiega anche la motivazione del forte attaccamento popolare verso San Giorgio.

Esso infatti altri non è che il cosiddetto Cavaliere Trace, chiamato così dagli archeologi ma in realtà protagonista di un culto pressoché pan-europeo in quanto troviamo Lo stesso Cavaliere adorato sulle Alpi e in Retia, come testimonia la scoperta del culto del Cavaliere Retico.

Stiamo parlando di Belos Equorios, così era chiamato associato nel culto a Belenos e Apollo.


Belos Equorios, il Cavaliere Retico

La principessa poi della storia altri non è che La Madre deGli Dèi, possiamo infatti identificare Belos Equorios con il Coribante orfico, difensore guardiano del Cosmo (l'Albero).

Nei diversi rilievi troviamo infatti Heros Karabazamos, questo il nome tracio del Cavaliere, dinanzi ad un albero con un serpe e dietro una Dea. Una rappresentazione che esotericamente viene interpretata col serpe del mondo e La Dea.

Il Cavaliere Trace

In alcuni rari rilievi poi è raffigurato avente 3 teste e un'ascia bipenne, questo simbolismo sta ad indicare una natura triplice del Cavaliere, che si dipana nei 3 mondi o stati dell'Essere (Spirituale, Animico e Materiale). 

Natura ben rappresentata dalla Traide di cui fa parte: i Coribanti infatti, guardiani della processione deGli Dèi verso il mondo materiale costituiscono una Triade.


Belos, ma anche appunto Heros Karabazamos tracio o l'eroe greco Bellerofonte che ebbe diffuso culto soprattutto a Corinto ma anche in Licia e Anatolia zone frigie, quindi sarebbe stato usato come modello per San Giorgio, il continuatore storico dell'archetipo del Cavaliere.

Bellerofonte, mosaico romano

E anche San Giorgio col cavallo bianco nel culto cristiano ha, come compagni altri due cavalieri come il Coribante e così come Heroz Karabazamos in un rilievo ha 3 teste:

San Demetrio, col cavallo di colore rosso e raffigurato sconfiggere un moro, non a caso ampiamente onorato in Grecia presso Eleusi tutt'ora il 26 ottobre (data alquanto "demetrica") insieme a San Giorgio ai quali viene offerta anche una particolare tipologia di panini con semi e primizie autunnali (a simboleggiare la connessione del santo con l'agricoltura "gheorghia" in greco). La connessione col Coribante guardiano di Demetra appare evidente tanto più che assumeva forma di drago a guardia del Tempio.

San Demetrio

San Teodoro lo "stratelita", è il terzo cavaliere, col cavallo marrone o scuro. Antico patrono di Venezia, dove si conserva tutt'ora una sua statua dove è raffigurato sopra un alligatore come veicolo, simbologia che sembra provenire dalla tradizione egizia in cui questo animale era sacro ad Apollo. Curiosamente inoltre spesso nel culto la figura di San Teodoro si è sdoppiata, in un generale e un soldato, quasi a ricreare l'archetipo dei Dioscuri.

San Teodoro, Venezia

Abbiamo quindi 3 cavalieri, Giorgio il bianco e più importante, Demetrio il rosso, Teodoro il nero, che rappresentano gli stadi alchemici nonché i viaggi dei 3 Coribanti lungo gli stati dell'Essere, da guardiani nelle processioni delLa Madre deGli Dèi o Hekate, a Demetra a Persefone.

Il Coribante notturno inoltre è, come San Giorgio, un protettore dalle influenze malevole, Esso infatti previene le visioni orribili date dai lemures, gli spettri, frammenti di anime morte in modo brusco e traumatico. Inoltre Esso non uccide il drago perché, come già accenato, si trasforma in serpe/dragonin difesa del Tempio/mondo. Semplicemente è la Sua parte ctonia da ammansire.

Cavaliere trace 

La Tradizione è sopravvissuta nonostante i tentativi di eradicarla e il Cavaliere, anche se sotto un nuovo nome o forma non ha cessato di vegliare su di noi.



Gianluca Vannucci


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