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Questo sito tratta in maggior parte del Culto Tradizionale Romano.

Spesso si sente definire la Tradizione: “vecchio culto”, oppure “antica religione”,

il nome di questo spazio tende a sottolineare che il Culto deGli Dèi, essendo Essi per definizione “Eterni, Impassibili e Immutabili” non può che essere tale.

Il Fuoco è quello interno in ognuno di noi, il Fuoco di Vesta, ma non solo quello fisico, il ponte cioè che permise a Roma di divenire un vero e proprio Santuario a cielo aperto, spento dal tiranno Teodosio nel 391, è soprattutto la nostra anima.

“Il Fuoco Eterno” si prefigge non solo di raccontare e divulgare la Tradizione dei Padri, ma anche la storia dei nostri Popoli e della nostra Nazione.


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giovedì 8 maggio 2025

La levata delle Pleiadi e la creazione del Cosmo

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L'8 maggio nel calendario agricolo stellare italico ed ellenico, quindi mediterraneo, era il periodo della levata eliaca (ovvero la prima apparizione all'alba) della costellazione delle Pleiadi.

Una data importante perché segnava l'inizio della stagione del raccolto infatti Esiodo (Le opere e i giorni, VIII sec. a.e.v.) scrive che quando le Pleiadi sorgono all’alba è tempo di mietere. Segnava inoltre anche il tempo della navigazione, che sarebbe durata fino alla tramontana eliaca delle stesse Pleiadi in novembre.

IL MITO

Ma chi sono le Pleiadi, oltre ad essere dal punto di vista materiale delle stelle?

Secondo il mito sono 7 Sorelle nate dal titano Atlas e dalla oceanina Pleione, dalLa quale infatti prendono il nome ma anche dal verbo greco plein (πλεῖν) navigare appunto perchè erano legate all'inizio del periodo propizio per la navigazione.

Le Sette Sorelle sono così distinte:

Maia – La maggiore e La più bella; madre di Ermes da Zeus;

Elettra – madre di Dardano, capostipite dei Troiani, da Zeus;

Taygete – madre di Lacedaemone da Zeus;

Alcione – associata a una tragica leggenda con il marito Ceice;

Celeno – madre di Lico e Nitteo da Poseidone;

Sterope (o Asterope) – madre di Enomao da Ares;

Merope – l’unica a sposare un mortale (Sisifo) e per questo la meno luminosa nel cielo.


Secondo il mito il cacciatore Orione si innamorò delle Pleiadi e le inseguì per sette anni. Per proteggerle, Zeus le trasformò in colombe e poi in stelle. Orione stesso fu trasformato in costellazione, posta nel cielo vicino a quella delle Pleiadi, come se le stesse ancora inseguendo.


Esotericamente poi le Pleiadi guidano i naviganti e sono legate al diluvio, connesso anche alla costellazione dell'Arca (Nave Argò), dove il loro sorgere segna l’inizio di una nuova epoca di rinascita.


Questo enorme Shiva Lingam (notare la forma della costellazione) stellare segna la parte più energetica e viva dell'anno e non a caso tramonta nel periodo più sacro a Kernunnos.


Quando Venere incontra le Pleiadi – MEDIA INAF

ANALISI


Ora la cosa che più salta alla mente per un Gentile romano è sicuramente la maggiore e più bella delle 7, Maia.

Questo perchè per noi italici Maia è una Dea importante, a Lei è appunto sacro il mese di Maius che da Essa prende il nome ed è genitrice di Mercurius, a cui sono sacre le Idi di Maius.


Ora, Maia altri non è che uno dei tanti nomi delLa Bona Dea e chi sarebbe la Buonissima Dea venerata dalle donne in Maggio, mese in cui la natura esplode al punto da divenire quasi asfissiante e anche le anime sono agitate?

Maia è la Natura stessa, la Prakrti per usare un termine del Sanathana Dharma.

È l'aspetto immanente del materiale, la natura del Suo velo (il velo di Maya appunto).

Prakrti, la causa originaria attraverso cui il Cosmo esiste, principio opposto al Purusa, spirito puro (l'uomo cosmico, Adam, Anthropos) Giove.

In quanto materia pura ma inconsapevole venendo santificata da Iuppiter genera il Mondo, e anche Mercurius, Il Messaggero fra i mondi e sintesi alchemica perfetta.


Appare chiaro quindi perchè nel mito sia Figlia insieme alle Sue sorelle, di Atlas, il titano che è posto a reggere il cielo, ossia la forza che tiene in piedi letteralmente tutto il Cosmo (venuto a crearsi proprio dall'unione di Maia e Iuppiter/Zeus) e di una oceanina, le oceanine e le Ninfe in generale sono Genii della materia, nei miti sono sempre simbolismi ad indicare la materia in generale.


Ecco quindi che i miti, ben lungi da essere sciocche favolette come diceva qualcuno nascondono esotericamente verità teologiche e spirituali, in modo da celarle agli ignoranti stimolando al contrario i sapienti che dato l'inverosimile racconto verranno spronati a cercare di comprendere.



Gianluca Vannucci





venerdì 12 luglio 2024

Santa Veronica: Il Velo di Maia


Il 12 luglio i cristiani commemorano Santa Veronica. Anche se da decenni non è più tanto in viga il suo culto fu dichiarata patrona di Francia e da invocare contro le emorragie.

Ma chi era questa Veronica?

Secondo i Vangeli e la tradizione è la “pia donna” che vedendo Gesù che trasportava la croce con passione deterse il suo volto con un panno di lino, panno sul quale sarebbe rimasta indelebile l’impronta del volto di Cristo, il cosiddetto appunto Velo della Veronica.

Il suo nome non compare nei vangeli canonici “aggiustati” dalla chiesa, si racconta infatti semplicemente un episodio di una anonima emorroissa che toccando il mantello di Gesù miracolosamente guarì.

 

Ma perché è così importante questa Veronica?

Perché era importante soprattutto nella teologia gnostica, il cui eco è rimasto solo vagamente nel cristianesimo ufficiale successivo (e ora totalmente scomparso).

Veronica innanzitutto viene dal greco Berenike, fere Nike, ovvero portatrice di Vittoria.

 

 

Il nome desta notevole assonanza con Prounikos, un epiteto di Sophia Achamoth, ovvero la Sofia immanente nel cosmo, non quella risalita nel Pleroma.

Nella teologia di Simone di Gitta è un nome di Ennoia, primo pensiero di Dio, che per Suo mezzo creò gli angeli e il mondo.

Ora, se la Sophia gnostica più alta è l’intelligenza celeste ed equivalente, come anche validato dagli stessi gnostici, a Minerva, quella bassa ovvero Achamoth Sophia è in qualche modo equivalente alla italica (ed ellenica, e indiana) Maia. Ovvero la Prakrti, la “Natura” letteralmente, la materia col Suo velo, appunto lo stesso di Veronica in cui è raffigurato il Cristo (la quintessenza, intelletto cosmico).

Come riporta lo studioso Pierre Santyves

“L’epiteto divino Prunice, applicato a Ennoia o a Sofia, significa generatrice.

Il pensiero che genera gli Eoni inferiori, e Origene conferma questa opinione “I Valentiniani (gnostici di scuola romana n.d.r.) parlano di una certa Prunice (Prounike) a cui danno il nome di Saggezza e pretendono che la donna del Vangelo che perdeva sangue da 12 anni, l’emorroissa, ne sia il simbolo”.

Questi gnostici consideravano infatti i dodici anni in cui la donna perse sangue e che fu guarita da Gesù, come simbolo dei 12 Eoni che da essa nacquero. Per essi il flusso di sangue rappresentava la forza generatrice di Sofia-Prunice che scorre verso il mondo inferiore, dove genera La Dodecade (Dodekatheon).”

 

Successivamente, in seguito alla guarigione Veronica avrebbe poi riprodotto fedelmente l’immagine del Cristo che sarebbe appunto stata chiamata Veraikon (vera icona), quindi Veronica divenne come nome sinonimo di Velo del Mondo, Volto del Cristo.

Secondo poi il menzognero Eusebio di Cesarea, che non è da prendere in considerazione per aver egli stesso ammesso di ricorrere alla menzogna e alla calunnia come tecnica, Veronica andata a Roma per guarire il Divo Tiberio da una peste, lasciò in eredita a papa Clemente la preziosa reliquia.

 

Quel che conta è che sotto il nome di Veronica, in quanto sua ipostasi  secondo lo gnosticismo (quello storico, vero) si nascondeva Maia generatrice dei 12 Dèi del cosmo,con tutto quel che ne comporta. In Normandia e Belgio veniva invocata dalle donne per malattie legate all’utero, in quanto divinità primeva e, appunto, matrice, generatrice.

 

Gianluca Vannucci 

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