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Questo sito tratta in maggior parte del Culto Tradizionale Romano.

Spesso si sente definire la Tradizione: “vecchio culto”, oppure “antica religione”,

il nome di questo spazio tende a sottolineare che il Culto degli Dèi, essendo Essi per definizione “Eterni, Impassibili e Immutabili” non può che essere tale.

Il Fuoco è quello interno in ognuno di noi, il Fuoco di Vesta, ma non solo quello fisico, il ponte cioè che permise a Roma di divenire un vero e proprio Santuario a cielo aperto, spento dal tiranno Teodosio nel 391, è soprattutto la nostra anima.

“Il Fuoco Eterno” si prefigge non solo di raccontare e divulgare la Tradizione dei Padri, ma anche la storia dei nostri Popoli e della nostra Nazione.


sabato 9 maggio 2020

Mercuralia: il Natale di Mercurio

Alle Idi di Maggio si celebravano i Mercuralia, il Natale di Mercurio.





In questo giorno infatti il 495 a.e.v. i Consoli Publio Servilio Prisco Strutto e Appio Claudio Sabino Inreggilense consacrarono il Templum Mercurii in Aventino.

L'area del tempio era nei dintorni della Porta Capena e nei pressi della Porta vi era una sorgente alla quale i mercanti lustravano le proprie merci e chiedevano al Dio successo nei commerci.

"Vicino alla Porta Capena c'è un'acqua di Mercurio, miracolosa; là si reca con la tunica fissata dal cinto il mercante e mondato, con un'anfora purificata, attinge acqua da portar via.
Con questa inumidisce un ramo d'alloro col quale asperge le mercanzie che muteranno padrone"  Ovidio

Porta Capena infatti era un passaggio obbligato per tutte le merci entranti a Roma dal Lazio meridionale e dalla Campania.

La cerimonia ufficiale dei Mercuralia iniziava con una processione con turiboli d'incenso, musica e preghiere, che partiva dal tempio all'estremità del Circo Massimo, che veniva adornato di alloro, nastri e ghirlande.
Si sacrificava una coppia di galli, animale sacro a Mercurio, al Dio e un maiale a Maia.

Si giungeva alla fonte dove i mercanti in veste ufficiale con tuniche bianche riempivano le anfore dell'acqua sacra e si purificavano con l'acqua sul capo pregando Mercurio.
Tornati alle proprie dimore si aspergeva la mercanzia e si consumava un banchetto in famiglia.

Anche gli oratori si recavano al tempio di Mercurio in questo giorno offrendo incenso e chiedendo aiuto nell'eloquenza successivamente in tribunale dove deponevano ghirlande sotto la Sua icona.



statuetta votiva di Mercurius, I secolo e.v.


Gianluca Vannucci


1 commento:

Unknown ha detto...

Nessun dubbio sulla bravura e competenza nel redigere il testo,argomenti sempre interessanti e nuovi da conoscere e condividere.

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