Spazio dedicato al Culto Tradizionale romano-italico e gallico, oltre che alla Storia della nostra Nazione.
Chi siamo:
Questo sito tratta in maggior parte del Culto Tradizionale Romano.
Spesso si sente definire la Tradizione: “vecchio culto”, oppure “antica religione”,
il nome di questo spazio tende a sottolineare che il Culto degli Dèi, essendo Essi per definizione “Eterni, Impassibili e Immutabili” non può che essere tale.
Il Fuoco è quello interno in ognuno di noi, il Fuoco di Vesta, ma non solo quello fisico, il ponte cioè che permise a Roma di divenire un vero e proprio Santuario a cielo aperto, spento dal tiranno Teodosio nel 391, è soprattutto la nostra anima.
“Il Fuoco Eterno” si prefigge non solo di raccontare e divulgare la Tradizione dei Padri, ma anche la storia dei nostri Popoli e della nostra Nazione.
mercoledì 11 marzo 2020
Il Pontefice Massimo
Carica probabilmente istituita da Numa Pompilio, l'uomo più pio e grande riformatore della Tradizione romana, le origini della carica si fanno risalire alla costruzione del Ponte Sublicio, il più antico sul Tevere.
Egli ordinava il calendario in base alle lunazioni e stabiliva il giorno delle Calende, delle None e delle Idi.
E fino alla riforma del calendario giuliano suo compito era inserire il mese intercalare a fine febbraio per ri-allineare i mesi.
Conosceva formule d'invocazione, voti, carmina, dedicatio e piaculum per ogni evenienza, le norme dei vari templi e garantiva anche la continuità dei culti rimasti senza titolari infatti ha completa autorità sui sacra patria e veglia sui sacra privata.
Decideva quali culti introdurre e se fossero conformi alla Tradizione e alla Salute di Roma.
Presiedeva al collegio pontificio e, in epoca repubblicana, nominava i Flamini maggiori, le Vestali (delle quali è il consigliere e talvolta rappresentante).
Dal 12 a.e.v. quando cioè il Divo Augusto ne assunse la carica gli imperatori successivi erano di conseguenza anche Pontefici Massimi fino al 376, anno in cui il cristiano fondamentalista Graziano, con un atto estremamente empio, rinunciò alla carica di fatto abdicandola al vescovo di Roma, annullandola e facendo venire a meno la benedizione degli Dèi su Roma e l'Impero, riducendolo negli anni seguenti a un mero impianto statale.
Gianluca Vannucci
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