L'8 Dicembre terminavano le agresti Faunalia Rustica, ma in questo mese ricco di celebrazioni non finivano le feste.
In particolare in questa giornata a Roma si tenevano le Tiberinalia, antichissima ricorrenza istituita da Romolo in onore di Tiber Pater, Il Genio del fiume Tevere, senza il quale la civitas romana non avrebbe potuto svilupparsi e Lo stesso Rex salvarsi.
Il giorno dell'anniversario del Tempio di Tiber Pater sull'isola tiberina quindi il Popolo Romano mostrava gratitudine al Biondo Fiume con una cerimonia inanzitutto di purificazione.
All'alba i pescatori partivano, per procurarsi in particolare quel giorno un lauto carico di pesce con la benedizione del Dio. Bisognava infatti nutrirsi solo di ciò che il Fiume potesse offrire.
Alla sera poi le barche venivano ornate di nastri e fiori nonché i 12 cippi lungo il corso del Fiume inghirlandati. Si apriva un banchetto col pescato del giorno al termine del quale i resti venivano gettati come offerta nel Tevere insieme ad abbondanti libagioni.
Vi era poi la benedizione e aspersione delle barche e reti da pesca da parte dei sacerdoti.
Una festa anche quindi dei marinai e pescatori.
Ma non era festa solo di Tiberino, infatti si celebrava anche Gaia ma, contrariamente a quanto molti credono probabilmente confondendosi con le celebrazioni di Cerere e Tellus alle Idi del mese, non La Gaia intesa come Terra ma Gaia Cecilia, il nome latino di Thanaquil, Regina sacerdotessa sposa di Tarquinio Prisco (nonché sua iniziatrice) che donò al Popolo Romano il campo martio.
Come moglie e regina esemplare quindi e per lo straordinario dono veniva anche Lei festeggiata l'8 dicembre insieme a Tiber Pater e le venne erette una statua all'interno del Tempio di Semo Sancus.
Veniva anche festeggiata Gaia Fufetia, una vestale esemplare di costume e verginità e che in epoca imperiale fu confusa dato il nome con la Regina Tanaquil e l'avvenimento, sopracitato, della donazione del campo martio al popolo Romano.
Plinio, nella Naturalis Historia aggiunge che il popolo le avrebbe eretto una statua presso i rostri a ringraziamento per la donazione del campo tiberino:
“…invenitur statua decreta et Taraciae Gaiae sive Fufetiae virgini Vestali, ut poneretur ubi vellet, quod adiectum non minus honoris habet quam feminae esse decretam. Meritum eius ipsis ponam annalium verbis: quod campum Tiberinum gratificata esset ea populo”
Gianluca Vannucci