Furono istituiti, come scrive Tito Livio, da Numa Pompilio, secondo re di Roma e legislatore della Religione Tradizionale Romana.
I più importanti erano 3, i Flamines Maiores, preposti al culto degli Dèi della Triade arcaica, e che venivano nominati dal Collegium Pontificum, presieduto dal pontifex Maximus, ovvero:
- Flamen Dialis: il Flamen più importante, personificazione vivente di Iuppiter, di cui celebrava i riti. Era l'unico a poter presenziare al Senato con diritto alla sedia curule.
Godeva dei massimi onori e rispetti ma aveva anche moltissime limitazioni, che soprattutto miravano ad assicurare la sua presenza in Roma.
Esso doveva sempre portare in testa l'apex con in cima un ramoscello d'ulivo.
La sua persona stessa era sacra e inviolabile, al suo passaggio doveva cessare ogni attività lavorativa e ogni voce, in quanto era in costante contatto con Iuppiter.
L'elenco di divieti e limitazionial quale erano sott oposti il Flamine Diale e la Flaminica sua moglie, è sbalorditivo, tanto che per un certo periodo nella tarda Res Publica vi fu un momento nel quale questa carica rimase vacante in quanto nessuno era disposto a ricoprirla, troppo impegnati, anche a causa alla diffusione di alcuni stili di vita ellenisti più libertini, a godersi meglio la vita dopo la sconfitta di Cartagine.
Tra i suoi obblighi maggiori vi era il non dover viaggiare a cavallo; non doveva avere nodi addosso o anelli; non poteva prestare giuramento; non doveva vedere eserciti in armi; doveva dormire in un letto con sotto i piedi sempre del terriccio romano in modo che dormisse sempre sul suolo dell'Urbe; non poteva toccare capre, carne cruda, fave, edera; non poteva dormire fuori dal suo letto oltre 3 giorni; se perdeva la moglie doveva lasciare la carica; non poteva togliersi la tunica se non nella sua abitazione; ogni suo giorno era festivo; non poteva abbandonare o lasciare l'Italia per nessun motivo.
Moltissimi altri divieti e obblighi gli erano fatti, oltre a questi, al fine di preservare l'immagine vivente di Giove su suolo romano.