Il 29 maggio nel calendario stellare mediterraneo, in particolare italico ed ellenico, inizia la levata eliaca della costellazione di Orione e continua fino circa il 12 giugno.
Le levate eliache erano molto importanti perchè segnavano momenti cruciali dell'anno per quanto riguarda l'agricoltura e altre attività umane. In particolare la levata eliaca di Orione testimoniava l'inizio della mietitura del grano e dell' estate.
Il tramonto eliaco il 21 aprile (coincidente con le Palilia) segnava l'inizio del riposo dall' aratura.
Mentre la levata cosmica tra ottobre e novembre segnava l'inizio dei freddi e il momento per la semina coincidente con Samonios. Un vero e proprio marker stellare.
IL MITO
Vi sono numerosi varianti del mito di Orione, terrò conto di quelle più autorevoli quali Apollodoro, Igino, Ovidio.
In questa versione un giorno Giove, Nettuno e Mercurio nei pressi di Tebe furono accolti da un contadino, Ireo, che li ospitò nella sua umile capanna. Ovviamente Gli Dèi erano anonimi e il contadino non conosceva la vera natura dei suoi ospiti.
Visto il senso di Pietas dell'uomo Iuppiter rivelatosi volle premiarlo, avrebbe esaudito un suo desiderio, qualsiasi.
Allora il pio Ireo chiese a Giove di poter avere un figlio senza sposarsi, giacché la moglie era da poco morta e le aveva promesso di non avere più altra donna.
Acconsentendo Giove gli ordinò di portare la pelle di un toro immolato nella quale insieme a Nettuno e Mercurio urinò, la piegarono e ordinarono al contadino di seppellirla e ritirarla dopo 9 mesi.
Passato il tempo vi trovò un bambino che chiamò Urion, da urina appunto.
In pochissimo tempo Urion divenne formidabile in bellezza e altezza (la sua testa arrivavav fino alle nubi) oltre che un abile cacciatore
Lonotò infatti Diana che lo prese come ministro del culto. Molte avventure straordinarie e fatti storici comì Orione, come presiedere alla fondazione di Messina.
A questo punto le versioni più note si dividono, una riporta che Orione si vantò di poter uccidere nella caccia ogni essere vivente e per questo venne ucciso da uno scorpione di Gea, oppure inviato da Apollo come punizione per essersi invaghito di Diana; un'altra versione che tentò di violentare Opide e Merope e per questo venne accecato da Enopione, re di Chio.
In seguito riacquisirà la vista viaggiando verso est grazie ai raggi del Sole.
Zeus poi lo trasforma in costellazione reintegrandolo al Cosmo.
ANALISI ESOTERICA
L'interpretazione esoterica del mito, designa Orione come una sorta di Adam Kadmon ellenico (oppure quest'ultimo è un Orione semitico). È una figura intermedia tra l'uomo e il divino (la sua statura gigantesca lo collega a cielo).
La nascita di Urion, dall'urina di Giove, Nettuno e Mercurio è un atto magico, è l'uomo nato coi suoi corpi: spirito (da Giove), anima (da Nettuno), mente (da Mercurio) e terra.
Orione poi è il cacciatore per eccellenza, disciplina gli istinti con la volontà, vince il molteplice (tutte le creature che voleva uccidere).
Orione però a causa di questo pecc di hybris, o nell'altra versione perde la vista a causa del suo desiderio carnale, la cecità è la notte dell'anima necessaria per l'iniziato, la nigredo.
Orione ritrova la vista viaggiando verso est ed esponendosi al Sole, simbolo dell'intelletto puro e del Logos
Nella versione in cui semplicemente muore per la puntura dello scorpione si vanta di poter dominare ogni bestia, orgoglio spirituale. Non ha ancora trasceso il senso di sè separato dal Tutto, pecca e viene punito da Gea, la materia attraverso lo scorpione, il segno zodiacale della morte e della trasformazione, verrà poi associato infatti a Giuda.
Alla fine Orione viene posto da Giove tra le stelle come consacrazione, è divenuto parte del Tutto ed è archetipo celeste, la sua cintura è bussola nei calendari agricoli, nei templi orientati.
Come Ercole apoteostizzato, Orfeo, Cristo, anche Orione trasfigura la sua carne in ordine cosmico.
È quindi l'iniziato che muore in sè per rinascere nel cosmo.
Gianluca Vannucci