Chi siamo:

Questo sito tratta in maggior parte del Culto Tradizionale Romano.

Spesso si sente definire la Tradizione: “vecchio culto”, oppure “antica religione”,

il nome di questo spazio tende a sottolineare che il Culto deGli Dèi, essendo Essi per definizione “Eterni, Impassibili e Immutabili” non può che essere tale.

Il Fuoco è quello interno in ognuno di noi, il Fuoco di Vesta, ma non solo quello fisico, il ponte cioè che permise a Roma di divenire un vero e proprio Santuario a cielo aperto, spento dal tiranno Teodosio nel 391, è soprattutto la nostra anima.

“Il Fuoco Eterno” si prefigge non solo di raccontare e divulgare la Tradizione dei Padri, ma anche la storia dei nostri Popoli e della nostra Nazione.


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giovedì 29 maggio 2025

Orione, l'uomo cosmico realizzato

 

La Costellazione Di Orione: Dove Si Trova E La Cintura Di Orione | Coelum  Astronomia

Il 29 maggio nel calendario stellare mediterraneo, in particolare italico ed ellenico, inizia la levata eliaca della costellazione di Orione e continua fino circa il 12 giugno.

Le levate eliache erano molto importanti perchè segnavano momenti cruciali dell'anno per quanto riguarda l'agricoltura e altre attività umane. In particolare la levata eliaca di Orione testimoniava l'inizio della mietitura del grano e dell' estate.  

Il tramonto eliaco il 21 aprile (coincidente con le Palilia) segnava l'inizio del riposo dall' aratura.

Mentre la levata cosmica tra ottobre e novembre segnava l'inizio dei freddi e il momento per la semina coincidente con Samonios. Un vero e proprio marker stellare. 


IL MITO

Vi sono numerosi varianti del mito di Orione, terrò conto di quelle più autorevoli quali Apollodoro, Igino, Ovidio.

In questa versione un giorno Giove, Nettuno e Mercurio nei pressi di Tebe furono accolti da un contadino, Ireo, che li ospitò nella sua umile capanna. Ovviamente Gli Dèi erano anonimi e il contadino non conosceva la vera natura dei suoi ospiti.

Visto il senso di Pietas dell'uomo Iuppiter rivelatosi volle premiarlo, avrebbe esaudito un suo desiderio, qualsiasi.

Allora il pio Ireo chiese a Giove di poter avere un figlio senza sposarsi, giacché la moglie era da poco morta e le aveva promesso di non avere più altra donna.

Acconsentendo Giove gli ordinò di portare la pelle di un toro immolato nella quale insieme a Nettuno e Mercurio urinò, la piegarono e ordinarono al contadino di seppellirla e ritirarla dopo 9 mesi.

Passato il tempo vi trovò un bambino che chiamò Urion, da urina appunto.

In pochissimo tempo Urion divenne formidabile in bellezza e altezza (la sua testa arrivavav fino alle nubi) oltre che un abile cacciatore

Lonotò infatti Diana che lo prese come ministro del culto. Molte avventure straordinarie e fatti storici comì Orione, come presiedere alla fondazione di Messina.

A questo punto le versioni più note si dividono, una riporta che Orione si vantò di poter uccidere nella caccia ogni essere vivente e per questo venne ucciso da uno scorpione di Gea, oppure inviato da Apollo come punizione per essersi invaghito di Diana; un'altra versione che tentò di violentare Opide e Merope e per questo venne accecato da Enopione, re di Chio.

In seguito riacquisirà la vista viaggiando verso est grazie ai raggi del Sole.

Zeus poi lo trasforma in costellazione reintegrandolo al Cosmo.

Orione | Città metropolitana di Messina

ANALISI ESOTERICA

L'interpretazione esoterica del mito, designa Orione come una sorta di Adam Kadmon ellenico (oppure quest'ultimo è un Orione semitico). È una figura intermedia tra l'uomo e il divino (la sua statura gigantesca lo collega a cielo).

La nascita di Urion, dall'urina di Giove, Nettuno e Mercurio è un atto magico, è l'uomo nato coi suoi corpi: spirito (da Giove), anima (da Nettuno), mente (da Mercurio) e terra.

Orione poi è il cacciatore per eccellenza, disciplina gli istinti con la volontà, vince il molteplice (tutte le creature che voleva uccidere).

Orione però a causa di questo pecc di hybris, o nell'altra versione perde la vista a causa del suo desiderio carnale, la cecità è la notte dell'anima necessaria per l'iniziato, la nigredo.

Orione ritrova la vista viaggiando verso est ed esponendosi al Sole, simbolo dell'intelletto puro e del Logos

Nella versione in cui semplicemente muore per la puntura dello scorpione si vanta di poter dominare ogni bestia, orgoglio spirituale. Non ha ancora trasceso il senso di sè separato dal Tutto, pecca e viene punito da Gea, la materia attraverso lo scorpione, il segno zodiacale della morte e della trasformazione, verrà poi associato infatti a Giuda.

Alla fine Orione viene posto da Giove tra le stelle come consacrazione, è divenuto parte del Tutto ed è archetipo celeste, la sua cintura è bussola nei calendari agricoli, nei templi orientati.

Come Ercole apoteostizzato, Orfeo, Cristo, anche Orione trasfigura la sua carne in ordine cosmico.

È quindi l'iniziato che muore in sè per rinascere nel cosmo.


Gianluca Vannucci

giovedì 8 maggio 2025

La levata delle Pleiadi e la creazione del Cosmo

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L'8 maggio nel calendario agricolo stellare italico ed ellenico, quindi mediterraneo, era il periodo della levata eliaca (ovvero la prima apparizione all'alba) della costellazione delle Pleiadi.

Una data importante perché segnava l'inizio della stagione del raccolto infatti Esiodo (Le opere e i giorni, VIII sec. a.e.v.) scrive che quando le Pleiadi sorgono all’alba è tempo di mietere. Segnava inoltre anche il tempo della navigazione, che sarebbe durata fino alla tramontana eliaca delle stesse Pleiadi in novembre.

IL MITO

Ma chi sono le Pleiadi, oltre ad essere dal punto di vista materiale delle stelle?

Secondo il mito sono 7 Sorelle nate dal titano Atlas e dalla oceanina Pleione, dalLa quale infatti prendono il nome ma anche dal verbo greco plein (πλεῖν) navigare appunto perchè erano legate all'inizio del periodo propizio per la navigazione.

Le Sette Sorelle sono così distinte:

Maia – La maggiore e La più bella; madre di Ermes da Zeus;

Elettra – madre di Dardano, capostipite dei Troiani, da Zeus;

Taygete – madre di Lacedaemone da Zeus;

Alcione – associata a una tragica leggenda con il marito Ceice;

Celeno – madre di Lico e Nitteo da Poseidone;

Sterope (o Asterope) – madre di Enomao da Ares;

Merope – l’unica a sposare un mortale (Sisifo) e per questo la meno luminosa nel cielo.


Secondo il mito il cacciatore Orione si innamorò delle Pleiadi e le inseguì per sette anni. Per proteggerle, Zeus le trasformò in colombe e poi in stelle. Orione stesso fu trasformato in costellazione, posta nel cielo vicino a quella delle Pleiadi, come se le stesse ancora inseguendo.


Esotericamente poi le Pleiadi guidano i naviganti e sono legate al diluvio, connesso anche alla costellazione dell'Arca (Nave Argò), dove il loro sorgere segna l’inizio di una nuova epoca di rinascita.


Questo enorme Shiva Lingam (notare la forma della costellazione) stellare segna la parte più energetica e viva dell'anno e non a caso tramonta nel periodo più sacro a Kernunnos.


Quando Venere incontra le Pleiadi – MEDIA INAF

ANALISI


Ora la cosa che più salta alla mente per un Gentile romano è sicuramente la maggiore e più bella delle 7, Maia.

Questo perchè per noi italici Maia è una Dea importante, a Lei è appunto sacro il mese di Maius che da Essa prende il nome ed è genitrice di Mercurius, a cui sono sacre le Idi di Maius.


Ora, Maia altri non è che uno dei tanti nomi delLa Bona Dea e chi sarebbe la Buonissima Dea venerata dalle donne in Maggio, mese in cui la natura esplode al punto da divenire quasi asfissiante e anche le anime sono agitate?

Maia è la Natura stessa, la Prakrti per usare un termine del Sanathana Dharma.

È l'aspetto immanente del materiale, la natura del Suo velo (il velo di Maya appunto).

Prakrti, la causa originaria attraverso cui il Cosmo esiste, principio opposto al Purusa, spirito puro (l'uomo cosmico, Adam, Anthropos) Giove.

In quanto materia pura ma inconsapevole venendo santificata da Iuppiter genera il Mondo, e anche Mercurius, Il Messaggero fra i mondi e sintesi alchemica perfetta.


Appare chiaro quindi perchè nel mito sia Figlia insieme alle Sue sorelle, di Atlas, il titano che è posto a reggere il cielo, ossia la forza che tiene in piedi letteralmente tutto il Cosmo (venuto a crearsi proprio dall'unione di Maia e Iuppiter/Zeus) e di una oceanina, le oceanine e le Ninfe in generale sono Genii della materia, nei miti sono sempre simbolismi ad indicare la materia in generale.


Ecco quindi che i miti, ben lungi da essere sciocche favolette come diceva qualcuno nascondono esotericamente verità teologiche e spirituali, in modo da celarle agli ignoranti stimolando al contrario i sapienti che dato l'inverosimile racconto verranno spronati a cercare di comprendere.



Gianluca Vannucci





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