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Questo sito tratta in maggior parte del Culto Tradizionale Romano.

Spesso si sente definire la Tradizione: “vecchio culto”, oppure “antica religione”,

il nome di questo spazio tende a sottolineare che il Culto deGli Dèi, essendo Essi per definizione “Eterni, Impassibili e Immutabili” non può che essere tale.

Il Fuoco è quello interno in ognuno di noi, il Fuoco di Vesta, ma non solo quello fisico, il ponte cioè che permise a Roma di divenire un vero e proprio Santuario a cielo aperto, spento dal tiranno Teodosio nel 391, è soprattutto la nostra anima.

“Il Fuoco Eterno” si prefigge non solo di raccontare e divulgare la Tradizione dei Padri, ma anche la storia dei nostri Popoli e della nostra Nazione.


martedì 10 giugno 2025

Idi di Iunius: Vestalia e Iuppiter Optimus Maximus Invictus


Via XX Settembre e il cimitero delle Vestali


Le Idi del mese di Iunius erano particolarmente celebrate. Come tutte le Idi sono infatti sacre a Iuppiter Optimus Maximus ma queste con l'aggiunta dell'appellativo Invictus, invincibile.

Questo perchè giugno è un mese importante per l'equilibrio dell'anno, queste Idi sono la giornata più luminosa dell'anno, perchè oltre alla Luna Piena di notte è il giorno più lungo, dato che sono le ultime Idi prima del Solstizio. Quindi si celebra Giove, che è anche Diespiter (Padre del giorno) nel culmine della Sua maestà e potenza.

Il Flamen Dialis officiava quindi un rito pubblico a Giove Ottimo Massimo Invitto sul tempio Capitolino, in Campidoglio, al fine di garantire la permanenza dell'Ordine cosmico e della protezione di Nostro Padre celeste.


Ma le idi di giugno coincidevano anche con il culmine delle Vestalia iniziate alle Nonae del mese, celebrazioni molto importanti che, nella metà esatta dell'anno solare civile consistevano nella possibilità per le matrone romane a piedi scalzi di accedere al penus Vestae, la parte altrimenti inaccessibile durante il resto dell'anno del tempio di Vesta dove era custodito il Sacro Fuoco al fine di chiedere protezione per Roma e la propria familia. Con le Idi si giungeva al culmine delle Vestalia e da questo giorno il penus tornava ad essere chiuso e si avviavano lavori di lustrazione e purificazione del tempio. L'immondizia rituale, ovvero scarti del focolare veniva trasportata su carri coperti fuori dall'Urbe per non profanare Roma. Era un giorno sacro al fuoco eterno, alla continuità della civitas e alla protezione materna e silenziosa di Vesta. La riapertura e chiusura del penus era vista come una sorta di respiro sacro dell'Urbe.

Le Famiglie romane, che in quei giorni non cuocevano pane, poiché i forni erano considerati ritualmente impuri durante l’apertura del penus Vestae.


Cade inoltre sempre alle Idi di giugno il Natale delle Muse, nate appunto da Iuppiter (Zeus) e Mnemosyne.

Presso i celti inoltre la giornata era sacra a Taranis, Signore celeste del tuono e della ruota cosmica e a Belisama, Dea del Fuoco sacro.

Il che conferma Iunius come mese dell'equilibrio e dell'armonia cosmica.


Gianluca Vannucci

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