Il 15° di Marzo alle Idi i romani celebravano la Dea Anna Perenna.
Antichissima Dea del rinnovamento dell'Anno(soprattutto lunare), che arcaicamente iniziava proprio in Martius.
La celebrazione di Anna Perenna avveniva in un bosco a Lei sacro, identificato all'interno dell'attuale quartiere Parioli, dove vi si tenevano banchetti lucculiani, si ballava, si cantava, si beveva vino misto all'acqua della fonte di Anna Perenna e si dava sfogo all'allegria e alle oscenità per propiziare l'abbondanza del nuovo anno e della primavera e di ritornare a una dimensione naturale persa in città.
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Fonte di Anna Perenna, Roma |
Anna Perenna è antichissima Dea italica del perpetuo ciclo del rinnovamento annuale, non per niente in latino un augurio di buon anno era "annare perennareque commode"
Ma anche Dea del nutrimento, infatti in sanscrito ann significa cibo, così come in latino l'annona era il deposito alimentare comune.
Vi sono molte versioni e leggende riguardo ad Anna Perenna: il poeta Ovidio la identifica con Anna sorella di Didone, secondo un'altra versione più antica narrataci sempre da lui Anna Perenna aiutò i plebei romani nel 494 a.e.v. creando delle focacce e ancora Ovidio:
"Vi è chi ritiene che questa Dea sia la Luna, perchè coi Suoi mesi completa il circolo (annus); altri pensano che sia la Dea della giustizia, Themis, altri la vacca di Inaco, Io.
Troveresti anche chi dice che sei una ninfa figlia di Atlante, e che tu, Anna, desti i primi nutrimenti a Iuppiter"
Un'altra tradizione, più esplicativa, riportataci sempre da Ovidio ha come protagonisti Marte, invaghitosi di Minerva(ricordarsi che in Marzo vi era il natale di Minerva il 19, oltre le quinquatrie fino al 23) e Anna Perenna:
"Da poco Anna era stata fatta Dea e Marte va da Lei, la prende da parte e Le fa questo discorso: "Tu sei venerata durante il mese a Me dedicato, Io ho unito la Mia stagione alla Tua e ripongo grande speranza nei servigi che mi puoi dare. Dio armato, per l'armata Minerva brucio, rapito d'amore, e da lungo tempo tengo viva questa ferita. Tu devi far sì che Noi, divinità simili nelle inclinazioni, ci si unisca in uno: a Te si addicono questi ruoli, cara vecchia amica." [...] Le crede l'amante e prepara il talamo; vi si conduce Anna, col volto velato come una novella sposa. Mentre sta per baciarla, d'improvviso Marte riconosce Anna: vergogna e ira scuotono il Dio beffato. Tu fai un tiro mancino all'amante; Tu, novella Dea, sei cara a Minerva, e per Venere non vi fu mai cosa più gradita. Perciò, si cantano antichi frizi e lazzi osceni, e ci si diverte dell'inganno di Anna al grande Dio."
A mio parere proprio qui si nasconde il mistero della Dea, che da vecchina stanca, amata poi da Marte ringiovanisce così come la Luna dell'Anno nuovo, la Primavera dalla scacciata di Mamurio Veturio (il vecchio "Marte" deriso).
Trovando anche un corrispettivo con l'altra Dea dell'inizio dell'anno in Gennaio, la vecchina alpina Perchta (Befania).
Ma Anna Perenna è una Dea primordiale, tanto che è presente anche in India, nota come Annapurna.
Come detto "ann" in sanscrito significa cibo e "purna" si avvicina molto al nostro "perfetto, completo, pieno".
Annapurna, il cui attributo sono il cucchiaio e una caraffa inesauribile, è la Dea del pane quotidiano, del nutrimento, considerata nell'induismo successivamente un avatara di Parvati, la sposa di Sìva.
In un racconto infatti Lei è esplicitamente Colei che nutre Sìva, che le è talmente grato da unirsi a Lei.
Anna Perenna è molto legata alle fonti: la fonte nel Suo bosco sacro, le miriadi di fonti fluviali nei monti a Lei sacri in India (catena dell'Annapurna), troviamo quindi combaciare lo scorrere dell'acqua e del tempo, attraverso il collegamento col ciclo annuale e con Marte.
Gianluca Vannucci