Rilievo in terracotta raffigurante Keres |
Ovviamente festività agricola dedicata ai cereali e a propiziare la crescita delle piante, in particolare le spighe di grano, dominio quindi di Keres, la Dea preposta alla crescita delle piante, ma anche di Liber e Libera, i principi seminale maschile e umido femminile che permettono ai semi di germinare nel fertile ventre di Tellus.
Per questo motivo, così come ai Fordicidia si sacrificava una vacca gravida a Tellus, durante i Cerealia si sacrificava una scrofa feconda alla Dea Keres.
Altra caratteristica dei Cerealia era un rito notturno descritto da Ovidio: la corsa delle volpi al Circo Massimo alle quali veniva legata, sul dorso o sulla coda, una fiaccola accesa e rilasciate; in modo da simboleggiare forse il collegamento con le spighe di grano (la volpe rossa comune ha la coda che potrebbe ricordarlo) o anche la fiaccola, attributo di Keres, Divinità ctonia oltre che agreste.
Keres infatti fin da epoca arcaica venne identificata con la greca Demeter, così come Liber a Dionysos e Libera a Persephone. Perciò in tarda epoca repubblicana i Cerealia divenivano occasione per ricordare il ritorno di Kore-Libera sulla Terra dagli Inferi e si aveva modo di celebrare i Piccoli Misteri Eleusini durante la cerimonia.
Moneta raffigurante Libera e Libero |
Keres, Liber et Libera facevano parte dell'antica Triade sabina, il cui culto fu introdotto a Roma da Tito Tazio e nei primi anni della Res publica, nel 496 a.e.v., in seguito ad un responso dei Libri Sibillini venne votato il tempio della Triade sul colle Aventino, divenendo così nota anche come Triade Aventina, parafrasando la Triade Capitolina (Iuppiter-Iunonis-Minerva).
Al culto di questa Triade erano preposte sacerdotesse che dovevano provenire esclusivamente dalla Magna Grecia.
Gianluca Vannucci