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Questo sito tratta in maggior parte del Culto Tradizionale Romano.

Spesso si sente definire la Tradizione: “vecchio culto”, oppure “antica religione”,

il nome di questo spazio tende a sottolineare che il Culto degli Dèi, essendo Essi per definizione “Eterni, Impassibili e Immutabili” non può che essere tale.

Il Fuoco è quello interno in ognuno di noi, il Fuoco di Vesta, ma non solo quello fisico, il ponte cioè che permise a Roma di divenire un vero e proprio Santuario a cielo aperto, spento dal tiranno Teodosio nel 391, è soprattutto la nostra anima.

“Il Fuoco Eterno” si prefigge non solo di raccontare e divulgare la Tradizione dei Padri, ma anche la storia dei nostri Popoli e della nostra Nazione.


venerdì 6 ottobre 2023

Meditrinalia


 

L'11 di October  era la volta di una festa molto sentita, le Meditrinalia.

Una festa che, come traspare da una delle etimologie del nome si pone in mezzo, in mezzo alle due Vinalia in particolare: Rustica in agosto, che dava inizio alla vendemmia e Priora in aprile, festa del vino novello.

Come esse infatti era una festa del vino, e quindi sacra a Iuppiter, ma la particolarità delle Meditrinalia era la sua funzione catartica infatti si mischiava il vino "nuovo" ovvero ancora mosto in ottobre a quello rimasto dell'annata precedente e si faceva un brindisi apotropaico recitando la formula "vetus novum vinum bibo/ veteri novo morbo medeor" ovvero: bevo vino vecchio e nuovo/ pongo rimedio ad un male vecchio e nuovo. 

In questo modo si riteneva la bevanda avesse proprietà medicamentose oltre a correggere eventuali imperfezioni del vino nuovo.

La festa era sacra a Iuppiter, poiché ad Egli è sacro il vino ma in particolare anche a Meditrina, La Dea, indigitamenta dell'atto, di questa festa. Indicata in epoca tarda come Dea della salute, infatti Meditrina ha come altra etimologia successiva proprio "medicina".

Dea Meditrina

Le meditrinalia erano così molto sentite e sebbene a Roma e centro-sud Italia si tenessero l'11 ottobre è facile pensare che in altre zone più fredde climaticamente, come ad esempio la Gallia Cisalpina la festa fosse posticipata di un mese, o magari in altre epoche successive.

Esattamente un mese dopo troviamo infatti l'Estate dei morti dell'11 novembre, molto sentita in Emilia e Romagna e in generale nel nord Italia oltre che ad essere per l'appunto la festa del vino novello.


Gianluca Vannucci


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