Menenio Agrippa Lanato, console nel 250 A.U.C. (503 a.e.v.) insieme a Publio Postumio Tuberto dopo aver sconfitto i Sabini e gli Aurunci e ottenuto il Trionfo, dovette affrontare un altro problema, dall'apparenza perfino peggiore di una guerra.
Dieci anni dopo infatti i Plebei compirono la storica secessione del Monte Sacro, in sostanza la plebe abbandonava in massa l'Urbe onde ottenere in questo modo gli stessi diritti del Patrizi.
Fu chiamato Agrippa, dalle posizioni moderate e dotato di eloquio che fece il Suo famosissimo apologo in cui paragonò le parti della società repubblicana a quelle del corpo umano, fece capire alla plebe che lo Stato Romano avrebbe potuto continuare a vivere solo attraverso una continua e perfetta cooperazione tra Patriziato e classe plebea.
«Una volta, le membra dell'uomo ritenendo lo stomaco ozioso discostarono da lui e disposero che le mani non portassero cibo alla bocca né che la bocca dovesse accettarlo né che i denti dovessero masticare. Ma, nel momento in cui intesero di dominare lo stomaco, pure esse stesse soffrirono e l'intero corpo giunse a un deperimento estremo, di qui, si palesò che il compito dello stomanco non è affatto essere nullafacente, ma, dopo avere accolto i cibi, di redistribuirli in virtù di tutte le membra. E esse ritornarono in amicizia con lui. Così, il senato e il popolo romano in quanto sono un unico corpo, con la discordia periscono con la concordia gioiscono.»
(Aurelio Vittore – Historia Romana)
Dopo questo discorso Menenio Agrippa venne acclamato e il popolo fece ritorno a Roma per proseguire le proprie mansioni.
Menenio Agrippa ci è di esempio per quanto riguarda la Gravitas, ovvero mantenere moderazione, equilibrio in ogni situazione, senza per questo essere vergognosi democristiani.
La Gravitas infatti è fondamentale Virtù di ogni buon Romano.
Gianluca Vannucci
Nessun commento:
Posta un commento