
L'8 maggio nel calendario agricolo stellare italico ed ellenico, quindi mediterraneo, era il periodo della levata eliaca (ovvero la prima apparizione all'alba) della costellazione delle Pleiadi.
Una data importante perché segnava l'inizio della stagione del raccolto infatti Esiodo (Le opere e i giorni, VIII sec. a.e.v.) scrive che quando le Pleiadi sorgono all’alba è tempo di mietere. Segnava inoltre anche il tempo della navigazione, che sarebbe durata fino alla tramontana eliaca delle stesse Pleiadi in novembre.
IL MITO
Ma chi sono le Pleiadi, oltre ad essere dal punto di vista materiale delle stelle?
Secondo il mito sono 7 Sorelle nate dal titano Atlas e dalla oceanina Pleione, dalLa quale infatti prendono il nome ma anche dal verbo greco plein (πλεῖν) navigare appunto perchè erano legate all'inizio del periodo propizio per la navigazione.
Le Sette Sorelle sono così distinte:
Maia – La maggiore e La più bella; madre di Ermes da Zeus;
Elettra – madre di Dardano, capostipite dei Troiani, da Zeus;
Taygete – madre di Lacedaemone da Zeus;
Alcione – associata a una tragica leggenda con il marito Ceice;
Celeno – madre di Lico e Nitteo da Poseidone;
Sterope (o Asterope) – madre di Enomao da Ares;
Merope – l’unica a sposare un mortale (Sisifo) e per questo la meno luminosa nel cielo.
Secondo il mito il cacciatore Orione si innamorò delle Pleiadi e le inseguì per sette anni. Per proteggerle, Zeus le trasformò in colombe e poi in stelle. Orione stesso fu trasformato in costellazione, posta nel cielo vicino a quella delle Pleiadi, come se le stesse ancora inseguendo.
Esotericamente poi le Pleiadi guidano i naviganti e sono legate al diluvio, connesso anche alla costellazione dell'Arca (Nave Argò), dove il loro sorgere segna l’inizio di una nuova epoca di rinascita.
Questo enorme Shiva Lingam (notare la forma della costellazione) stellare segna la parte più energetica e viva dell'anno e non a caso tramonta nel periodo più sacro a Kernunnos.
Ora la cosa che più salta alla mente per un Gentile romano è sicuramente la maggiore e più bella delle 7, Maia.
Questo perchè per noi italici Maia è una Dea importante, a Lei è appunto sacro il mese di Maius che da Essa prende il nome ed è genitrice di Mercurius, a cui sono sacre le Idi di Maius.
Ora, Maia altri non è che uno dei tanti nomi delLa Bona Dea e chi sarebbe la Buonissima Dea venerata dalle donne in Maggio, mese in cui la natura esplode al punto da divenire quasi asfissiante e anche le anime sono agitate?
Maia è la Natura stessa, la Prakrti per usare un termine del Sanathana Dharma.
È l'aspetto immanente del materiale, la natura del Suo velo (il velo di Maya appunto).
Prakrti, la causa originaria attraverso cui il Cosmo esiste, principio opposto al Purusa, spirito puro (l'uomo cosmico, Adam, Anthropos) Giove.
In quanto materia pura ma inconsapevole venendo santificata da Iuppiter genera il Mondo, e anche Mercurius, Il Messaggero fra i mondi e sintesi alchemica perfetta.
Appare chiaro quindi perchè nel mito sia Figlia insieme alle Sue sorelle, di Atlas, il titano che è posto a reggere il cielo, ossia la forza che tiene in piedi letteralmente tutto il Cosmo (venuto a crearsi proprio dall'unione di Maia e Iuppiter/Zeus) e di una oceanina, le oceanine e le Ninfe in generale sono Genii della materia, nei miti sono sempre simbolismi ad indicare la materia in generale.
Ecco quindi che i miti, ben lungi da essere sciocche favolette come diceva qualcuno nascondono esotericamente verità teologiche e spirituali, in modo da celarle agli ignoranti stimolando al contrario i sapienti che dato l'inverosimile racconto verranno spronati a cercare di comprendere.
Gianluca Vannucci