Ianuarius è il primo dei due mesi introdotti da Re Numa nella riforma del calendario romuleo, che era composto solamente da 10 mesi.
Il mese è ovviamente consacrato a Ianus, Dio degli Dèi e degli Inizi, custode delle Porte e dei passaggi ma anche, nella mitostoria romana, primo sovrano del Lazio e Colui che istituì il romano ritu. Patrono del culto originario del vischio, del farro, del miele e dell'idromele, bevanda rituale arcaica prima del vino. Non a caso è il primo Dio invocato in qualsiasi rito romano.
Busto raffigurante Giano, Musei Vaticani |
Prima della riforma di Numa l'anno iniziava in Martius, che rimase come inizio dell'anno liturgico e militare. Mentre le Calende di Ianuarius assunsero sempre più la funzione di capodanno civile e, a partire dal 153 a.e.v. col Console Quinto Fulvio Nobiliore, si stabilì che la nomina dei consoli e il rinnovo di ogni magistratura avvenisse il 1 gennaio.
Se dunque nel nostro microcosmo Gennaio rappresenta l'inizio dell'Anno, nel macrocosmo corrisponde idealmente all'inizio del Cosmo, alla creazione del sensibile.
Analizzando le festività del calendario romano di questo mese la cosa è ancor più evidente:
alle Kalendae troviamo la festa di Ianus Consivius, ovvero nell'aspetto di seminatore, creatore del genere umano e come ogni Calenda è sacra anche a Iuno.
Inoltre venivano onorati anche Aesculapius, altissimo Dio medico guaritore, con processione dei serpenti a Lui sacri, e Vediovis, il Giove Fanciullo.
Vi è poi la celebrazione, mobile, dei Compitalia, dedicata ai Lares Compitales onorati presso gli incroci (soprattutto i trivi, dove tutt'ora si trovano Larari con madonnine), i nostri Antenati primordiali e valenti, che fondarono e difesero la nostra Terra millenni e secoli orsono, ormai al riposo nelle Isole Beate.
Mentre alle None si ricordava Vica Pota, l'arcaica Victoria romana.
L'undicesimo giorno era sacro a Iuturna, antica compagna di Ianus e Dea delle sorgenti e qui notiamo farsi sempre più forte il simbolismo: le sorgenti, che scaturiscono, possono essere anche le acque del travaglio o la fonte primigenea della Creazione; non a caso 2 giorni prima delle Idi troviamo Carmenta, nel Suo Aspetto di Antevorta che significa che vede davanti quindi al futuro e due giorni dopo le Idi nel Suo aspetto di Postvorta, al passato. Carmenta È una Camena, una classe di Dee che si manifestano attraverso la Parola, il canto, la mantica e gli incantamenti. Si deve a Carmenta la nascita dell'alfabeto, della lingua latina e soprattutto del carmen, il canto sacro, il Suo nome viene proprio da questo. Ma come tutte le Camene, protettrice anche delle puerpere e legata ai parti, poiché con la creazione nasce dalla vibrazione sonora.
Fu sempre una Camena, Egeria, che suggerì a Numa le sue riforme religiose., e diversi poeti romani tra cui Quinto Ennio, si dichiaravano ispirati da Loro.
Numa Pompilio riceve dalla Ninfa Egeria le Leggi di Roma - Felice Giani, 1806 |
Le Idi invece, tra i due aspetti di Carmenta, sono sacre a Iuppiter Stator, che è sì Colui che invocato da Romolo fermò i romani dalla fuga durante la guerra contro i sabini ma anche, come insegna Seneca, che regge (statore) il Cosmo, con la Sua Legge.
Ecco che la creazione del sensibile è compiuta, il resto delle feste, in fase calante, sono a carattere agricolo. Troviamo infatti i Paganalia, feste legate ai vari pagi (i villaggi), e alle loro Divinità tutelari; e le Ferie Sementive, feste mobili che segnavano il termine della stagione della semina. Venivano onorate Tellus e Keres, festeggiando i primi germogli, e, in ottica macrocosmica il germoglio del creato e, nel nostro intimo, di quanto abbiamo seminato.
Annum novum faustum felicem vobis!
Gianluca Vannucci
Come un novello narratore ti appresti a raccontare storie antiche, che non tutti conoscono e si sono perse nei meandri del tempo, a te riscoprire la storia, a te narrare con sempre più coinvolgimento, gli avi te ne saranno grati.
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