Se infatti i mesi da Ianuarius hanno nome proprio e sono consacrati ad una specifica Divinità, i mesi successivi al Solstizio estivo venivano indicati semplicemente dal loro numero.
Quintilis ebbe nome di Iulius allorquando il Divo Iulio ascese a Nume e il mese fu ad Egli dedicato.
LE FESTE
Mese estremamente caldo, dove la natura è in pieno vigore, alle Kalendae si apre con la rituaria dedicata alla Dea Felikitas, identificata anche con Iuno stessa, ovvero non dubbia Fortuna, coLei che dona abbondanza e felicità oltre che buona sorte.
Aveva un tempio a Lei dedicato nel Foro, pianificato da Cesare nel 44 a.e.v. e fatto costruire da Marco Emilio Lepido.
Intorno alle None del mese, dal 5 al 13 luglio, invece si tenevano i maestosi Ludi Apollinari in onore di Apollo istituiti nel 212 a.e.v. dai consoli Appio Claudio Pulcro e Quinto Fulvio Flacco.
Il culto di Apollo, sebbene Divinità greca infatti divenne molto sentito in Roma e nel resto della Penisola inglobando Divinità locali e i culti ad Esse attribuiti. Inoltre sappiamo che Apollo era già ampiamente venerato presso gli etruschi col nome di Aplu/Apulu.
Divinità molto complessa, complessità che ben si addice a chi ha il compito di armonizzare il mondo sensibile.
Mentre solamente le donne il 7 luglio celebravano la misterica ricorrenza delle None Caprotine.
A causa della natura riservata alle sole donne della ricorrenza sappiamo ben poco e possiamo fare solo congetture.
Sappiamo che esse, comprese le schiave, solevano ritualizzare e banchettare in campo marzio sotto un caprifico, il cui latte veniva utilizzato nel sacrificio mentre i rami usati per colpirsi a vicenda, soprattutto fra schiave. Possiamo notare la similitudine coi riti di fecondità propri dei Lupercalia, proprio come in quella ricorrenza infatti le donne si colpivano il ventre coi rami di fico, frutto fecondo e abbondante. Inoltre Iuno Caprotina nell'identificazione risulta molto simile a Iuno Sospita.
Si celebravano poi le Vitulatio, dedicate a Vitula, Dea-vacca di origine sabina preposta alla gioia di vivere e a cui in parte la nostra Nazione è debitrice del Suo nome.
Vitula si collega anche ad Europa, la manifestazione bianca, gioiosa e più pura della Signora, purificatasi nell'Egeo dopo la lotta contro i giganti e Porta che diede inizio al genere umano in Creta nel racconto miceneo.
Alle Idi poi si ricordava la vittoria nella battaglia del Lago Regillo contro i Latini nemici di Roma nel 496 a.e.v.
Postumio aveva chiesto in battaglia un aiuto divino ai Dioscuri, facendo voto di dedicare Loro un tempio in cambio dell'intervento miracoloso. Si videro allora d'un tratto comparire due giovani e splendidi guerrieri, nudi ma con un mantello rosso, armati di spada, lancia e scudo. Nessuno li conosceva ma i Giovani montarono su due cavalli bianchi si gettarono a combattere nelle prime file trascinando i Romani alla vittoria.
Come la battaglia fu vinta i giovani sparirono, a Roma due splendidi Cavalieri furono visti abbeverare i cavalli alla Fonte di Iuturna. Qui annunciarono in città la vittoria romana, per scomparire di nuovo.
Venne così introdotto a Roma il culto dei Dioscuri, i Gemelli Divini adorati già a Lanuvio, e il loro tempio fu eretto proprio presso la sacra Fontana di Iuturna.
Dioscuri del Campidoglio, Roma |
Altra ricorrenza era quella dei Lucaria, il 19 e 21 luglio, dedicata ai Luci, inizialmente il Lucus era la radura naturale circolare all'interno di un bosco, considerata sacra dagli italici, termine poi estesosi ai Boschi Sacri in generale.
Le origini risalgono alla disastrosa disfatta dei romani al fiume Allia il 18 luglio 390 aev, da allora considerato giorno nefasto (dies allensis).
Roma infatti venne assediata e saccheggiata dai galli.
I Lucaria furono appunto istituiti in ringraziamento alle Divinità tutelari dei boschi, dove i romani trovarono rifugio.
La fase calante del mese contiene due festività, probabilmente collegate.
Neptunalia il 23 in onore di Neptunus, patrono delle acque dolci e quindi delle piogge e delle irrigazioni, preziose particolarmente in questo periodo afoso dell'anno.
E Furrinalia il 25, misteriosa festività dedicata alla Dea Furrina, di cui purtroppo già in tarda epoca repubblicana si perse la conoscenza delle funzioni, nonostante avesse un Flamine preposto al Suo culto e un Lucus a Lei dedicato ai piedi del Gianicolo.
Dumezil propose, e io personalmente concordo totalmente, che si trattasse di una Dea delle falde acquifere sotterranee, nascoste, fondamentali appunto per l'irrigazione dei campi
e quindi a scongiurare la siccità.
Gianluca Vannucci
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