Quando cioè in altri popoli veniva celebrato il risveglio primaverile offrendo a Divinità quali Eostre e Aurora.
Duravano 5 giorni, e da qui il nome secondo Ovidio che ci conferma come il 19 marzo, ossia il primo giorno delle Quinquatria fosse il dies natalis di Minerva. Nata dalla Mente del Sommo Giove ed Intelletto Ella stessa.
Il 19 marzo infatti era il giorno principale (e forse l'unico originariamente) della festa.
In questa giornata, nella quale secondo Festo veniva commemorata la dedica del tempio sull'Aventino, era proibito versare il sangue per rispetto a Minerva.
Le donne si rivolgevano a indovini ed era festa per molte corporazioni in quanto Minerva è protettrice delle arti e della sapienza.
Ricevevano infatti il loro onorario in questa giornata oratori e grammatici.
Minerva è infatti Protettrice degli Artigiani, Patrona della Conoscenza e Coscienza per mezzo della Cultura, del Pensiero e del calcolo della Strategia.
Banchetti e giubilo venivano indetti da artigiani delle più varie specializzazioni nonché dai coltivatori che avessero un oliveto in quanto a Minerva era sacro l'ulivo.
Venivano inoltre nuovamente purificate le armi, in modo simile a quanto avviene il 19 ottobre all'Armilustrum.
Chiudeva le Quinquatria, il 23 marzo, il Tubilustrium. La purificazione delle trombe da guerra da parte dei Salii, che concludeva la preparazione alla stagione militare.
Esistevano inoltre delle Quinquatria Minores alle Idi di giugno fino al 19° giorno, durante le quali i suonatori di tube si recavano in processione al tempio di Minerva.
Gianluca Vannucci
Come sempre molto interessante , ben redatto,comprensibile a tutti ed esplicativo di un argomento non molto noto .
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